Tendenze: riappropriarsi di un pezzo della catena produttiva e accorciare i tempi di consegna. E la Bianchi da Taiwan torna a Treviglio

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Milano – Bergamo – Se ne era parlato già a metà luglio agli Stati Generali della Logistica a Napoli della tendenza a riavvicinare i centri di produzione, in quel caso l’attenzione era rivolta all’Africa Mediterranea, che la pandemia ha fatto riscoprire, senza contare la qualità, lontani e concentrati in distanze che alla fine penalizzano.

Ebbene, la pandemia ha insegnato che affidarsi ad un modello #justintime, in cui i magazzini sono perennemente vuoti e i pezzi arrivano da lontano esattamente nel momento in cui devono essere montati, comporta dei forti rischi.

Ed è quindi sulla base di questa considerazione sul mondo della logistica nel suo rapporto con il luogo di produzione che

E sottolinea appunto che “il motivo è uno solo: riappropriarsi di un pezzo (fondamentale) della catena produttiva e accorciare i tempi di consegna; tempi che sono lievitati sia a causa dei ritardi della logistica, messa in crisi dal Covid, ma anche dalla carenza di materie prime. Basti pensare che attualmente la Bianchi sta già pianificando la produzione del 2025 proprio perché le consegne da parte dei fornitori sono ormai a 900 giorni”.

E completa così il quadro: “La società passerà da Taiwan a Treviglio. La nuova fabbrica è già in costruzione – i lavori sono iniziati a novembre – e si trova sulla stessa area che ospita il quartier generale dell’azienda. L’headquarter si estenderà su un’area di 30mila metri quadri, dei quali oltre 17mila destinati alla produzione. Sarà “uno degli stabilimenti di produzione di biciclette più avanzati al mondo”, ha dichiarato Salvatore Grimaldi, presidente di Bianchi. “Ci sentiamo orgogliosi di aver scelto Treviglio come base per questo rinnovamento e per il nostro futuro. Treviglio sarà la casa non solo di uno stabilimento avanzato e di design, ma di un’azienda leader, ambiziosa e con una visione globale”.

Con riflessi importanti sull’occupazione perché dato che “l’obiettivo dell’azienda è raggiungere mille unità prodotte per turno a pieno regime la nuova fabbrica occuperà oltre 250 dipendenti tra impiegati e operai”.

Non solo, i primi telai in fibra di carbonio “Made in Treviglio” usciranno dai capannoni già nel 2023.

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