LA SPEZIA – GENOVA – Sette navi di ferro demilitarizzate prossime alla fiamma ossidrica, una di legno destinata al restauro.
Questi in sintesi del Cantiere della Memoria gli ultimi avvenimenti nel Golfo della Spezia riguardanti il naviglio della Marina Militare.
Dopo l’overdose di immagini e racconti dedicati alle grandi manovre nel golfo per il carico sulla nave bacino Seaway Albatross di sette unità di acciaio (Artigliere, Bersagliere, Maestrale, Scirocco e prossimamente Da Vinci, Marconi e Fecia di Cossato) destinate alla demolizione in Turchia, si torna dunque a parlare di legno e di impegno per restituire al mare una nave dalla lunga storia.
Cioè dell’ Argo, l’ex nave spia della Marina Militare e poi Yacht presidenziale di rappresentanza a disposizione di Carlo Azeglio Ciampi e Giorgio Napolitano. La notizia del salvataggio risale a settembre. Ora emergono i dettagli dell’operazione e, insieme a quelle d’epoca, le foto della rinascita.
Si tratta di un’anteprima in vista di un ampio servizio che uscirà sul numero di aprile della rivista Nautica nella quale si racconterà che il vecchio yacht di legno di 24 metri – costruito dal Cantiere Italcraft di Gaeta e varato il 10 ottobre del 1971 – è proiettato al recupero dopo una vita di travestimenti, di marcatura stretta di onde radio sovietiche e di palcoscenico istituzionale.
La svolta è dettata dal cuore del cavaliere Giovanni Arvedi, industriale dell’acciaio di origini cremonesi che, alla bella età di 86 anni, si è lanciato nell’impresa.
Sono così affiorati i fondamentali della storia che prende le mosse all’epoca della Guerra Fredda. Sotto le mentite spoglie di yacht, la nave – all’epoca costruita con il nome Rigel (ma la denominazione ufficiale era MEN 209)- era stata concepita per intercettare le onde radio delle navi sovietiche nel Mar Egeo Orientale.
Crollati il muro di Berlino la missione dell’Argo cessò trasformata in nave soccorso al servizio dei reparti speciali e infine in unità di rappresentanza della Presidenza della Repubblica. Finita nel 2015 in pensione era destinata alla demolizione, scongiurata appunto da Arvedi. Trasportata a rimorchio dalla Spezia, l’Argo ha raggiunto i cantieri Boma Yacht Service, del Gruppo San Giorgio del Porto, dove sono iniziati i lavori di restauro, diretti dall’architetto Franco Foppiano. Obiettivo: fare in fretta per permettere al cavaliere di godersi la sua nave ritrovata.