LA SPEZIA – Riprende da oggi la navigazione del brigantino di Fondazione Tender to Nave Italia.
Su Nave Italia, in compagnia dell’equipaggio della Marina Militare e dello staff scientifico della Fondazione, saliranno quest’anno ventuno tra associazioni e enti no profit del terzo settore provenienti da tutta Italia e una dal Sudafrica, per sperimentare i benefici del metodo Nave Italia, toccando in sei mesi, nove porti italiani e uno estero.
A salpare, con il progetto “Scusate il disagio“, dal 27 al 31 agosto, saranno 15 giovani in carico presso il servizio di neuro psichiatria infantile dell’Asl 5 spezzino per problematiche legate principalmente ai disturbi alimentari e ai comportamenti autolesionistici. All’interno di una cornice unica come quella di Nave Italia, in cinque giorni di navigazione, queste ragazze, di età compresa tra i 13 e i 17 anni, svolgeranno attività di psico educazione, rilassamento, esplorazione di sé, mindfulness e role playing, con l’obiettivo di apprendere modi di approcciare e elaborare vissuti, anche altamente emotivi, in maniera funzionale, senza ricorrere a comportamenti sintomatologici. La dimensione di gruppo e la location speciale costituita da Nave Italia saranno il contesto ideale per mettersi in gioco, condividere le proprie difficoltà e superarle insieme andando a consolidare l’autostima, l’autoefficacia e le capacità relazionali.
“Disturbi alimentari e comportamenti autolesionistici non suicidari sono due delle manifestazioni di disagio che riscontriamo più frequentemente nei giovani utenti adolescenti che si rivolgono al nostro servizio – spiega Natalina Aloise del servizio neuropsichiatrico infantile della Asl 5 e capo progetto. – Spesso li troviamo compresenti come strategie, disadattive, che questi ragazzi sperimentano per gestire il loro malessere e l’intensità, a volte devastante, dei loro vissuti emotivi. Come centro adolescenza della neuropsichiatria infantile dell’Asl 5 ci impegniamo a fornire a queste e altre manifestazioni di disagio adolescenziale una forma di ascolto e presa in carico che vada oltre il semplice, ma fondamentale, trattamento ambulatoriale, avvalendosi, come nel caso di Nave Italia, di contesti ecologici e di gruppo che permettano a questi ragazzi di fare esperienze alternative e funzionali per contenere ed elaborare i loro vissuti emotivi e fronteggiare le sfide evolutive che gli si presentano”.
“Nave Italia – spiega il direttore scientifico Paolo Cornaglia Ferraris – è una nave scuola dedicata alla disabilità. Strumento unico al mondo, grazie al quale un metodo riabilitativo collaudato da 18 anni di esperienza, si è dimostrato di straordinaria efficacia. Il brigantino della Fondazione Tender to Nave Italia, è il luogo dove il Metodo Nave Italia rivela la propria forza, per la capacità di porre ogni persona di fronte ad un repentino cambio di rotta della propria esistenza. Nessuno sarà più prigioniero del proprio disagio dopo essere salito a bordo. Verrà coinvolto in un’avventura emozionante, gioiosa, che lo condurrà a una vita diversa, fuori dai limiti della malattia. In pochi giorni, una squadra che condivide valori fatti di gerarchia e disciplina militare, prossimità, inclusione, valorizzazione di ciascuno, offre una cura di libertà. Ogni anno, almeno 300 persone suddivise in decine di progetti, in piena sicurezza, aprono le porte della prigione nella quale la disabilità li aveva rinchiusi. Valori educativi e riabilitativi condivisi da gente che crede che ogni fragilità possa essere superata dalla forza del gruppo, spiegando grandi vele che diventano metafora di orizzonti nuovi ed entusiasmanti”.
Dal 3 settembre, Nave Italia proseguirà poi il suo viaggio solidale verso Savona con il progetto “Rotta verso il benessere per l’anziano fragile“, promosso dall’Università degli studi di Bergamo e rivolto a persone anziane con fragilità cognitiva e relazionale.