Il Presidente degli Spedizionieri del Porto della Spezia Andrea Fontana a tutto campo nell’intervista a Cds

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LA SPEZIA – “Sarà uno dei protagonisti del convegno “La Spezia e il suo porto”, promosso e organizzato da Confindustria per la settimana ventura e ai taccuini di Città della Spezia, Andrea Fontana traccia un quadro omnicomprensivo sullo stato di salute della logistica portuale con particolare attenzione alla categoria degli spedizionieri”.

Inizia così l’intervista del direttore di Cds Fabio Lugarini ad Andrea Fontana, consigliere di amministrazione della Dario Perioli Spa, Presidente dell’Associazione Spedizionieri del Porto della Spezia dal 2019 che “dopo dopo l’insediamento si è ritrovata a doversi misurare con questa lunga parentesi emergenziale”.

Le prime domande sono state necessariamente focalizzate su come è cambiato il mondo portuale e logistico il Covid quale eredità, nel bene e nel male, ha lasciato questa prova più che stressante per quando l’emergenza sarà terminata. E Fontana ha spiegato il perché “è cambiato tantissimo nel nostro mondo a causa del Covid dalla congestione nei terminal di partenza alle navi in ritardo alla conseguente congestione nei terminal di arrivo e al ritardo nella consegna delle merci, anche per la  penuria di camion per la carenza di autisti.
“L’eredità positiva – ha comunque aggiunto – è che ora la logistica è al centro dell’attenzione dei decisori politici ed economici perché è considerata un servizio essenziale e quindi degno della massima attenzione. Nel male è che non si potrà più tornare indietro ma il cambiamento, adattandosi con la massima flessibilità e competenza, bisogna cavalcarlo”, ricordando comunque che il porto non si è mai fermato assolvendo anche ai più gravosi compiti imposti dalla pandemia durante la quale sono stati sempre garantiti, come si è potuto constatare, i rifornimenti dei generi di prima necessità e sanitari in primo luogo.
 Quanto agli effetti della tolleranza zero anti Covid in Cina si prospettano gravi ma ancora tutti da valutare, mentre lo sconvolgimento della guerra in Ucraina si stanno cercando fonti di approvvigionamento alternative di gas naturale che non è però la soluzione ma solo un passaggio verso quelle fonti energetiche rinnovabili ancora lontane da sostituire le fonti energetiche fossili. E questa storia – rileva – sta mettendo il nostro porto all’attenzione della Nazione per il terminal di Panigaglia ora considerato strategico.
Nell’ultima parte dell’intervista il focus è stato sulle infrastrutture, dalla Variante dell’Aurelia alla linea Pontremolese per la quale ricorda che “da questa associazione sono partiti i primi messaggi ai politici affinché il progetto della Pontremolese fosse inserito nei piani del Governo relativi al potenziamento delle infrastrutture specialmente ferroviarie”
Dato atto che passi importanti sono stati fatti grazie all’onorevole Paita e alla viceministro Bellanova, Fontana sostiene che il costo è importante ma che non deve spaventare se pensiamo che è un investimento destinato a durare almeno 150 anni e che esso stesso produrrà le risorse finanziarie per il suo utilizzo, oltre ai vantaggi  ambientali e di sostenibilità che tutti riconoscono all’uso del treno che nel caso della Pontremolese porterebbe a una diminuzione di emissioni di Co2 di parecchi milioni di tonnellate annue.
Per leggere l’intervista integrale si può consultare il quotidiano online Cds.

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