I risultati dell’indagine sulla “Mobilità maleducata” nelle città anche correlata agli incidenti mortali

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Roma – Un’indagine di Authoriality per Dentsu Creative, con metodo Web Opinion Analysis, su 1200 italiani tra i 20 e i 50 anni, attraverso i principali social network, blog e community, rileva le città in cui la mobilità è più maleducata”.

E secondo il monitoraggio tra i cittadini questa è la top 5 finale dell’indagine: Roma è al primo posto (61%), davanti a Milano (59%) e Napoli (55%), seguite da Torino (52%) e da Bari (47%).

E sono questi gli atteggiamenti più detestati e ritenuti pericolosi da chi si muove in città.

Per gli uomini è inaccettabile vedere auto o mezzi condivisi parcheggiati su marciapiedi e strisce pedonali (34%), in particolar modo per i padri in giro con il passeggino o educatori che si devono occupare di pazienti in carrozzina o con disabilità, o imbattersi in persone in monopattino che circolano a zig zag in mezzo alla carreggiata (29%), in ciclisti al di fuori delle corsie loro dedicate, magari affiancati (26%); a chiudere la top 5 al maschile ci pensano coloro che non lasciano il posto ad anziani o signore sui mezzi pubblici (23%) e chi abbandona shared-car e shared-scooter sporchi o in condizioni tali da non essere utilizzabili dal fruitore successivo (19%).

Per le donne è inaccettabile salire dai mezzi pubblici senza dare la precedenza a chi deve uscire (43%), abbandonare i mezzi smart condivisi al di fuori della città (35%), attraversare la carreggiata dove non è possibile anche in bicicletta o in monopattino (28%). Chiudono la classifica la velocità eccessiva con cui si circola nelle aree pedonali (17%) e la maleducazione dei conducenti, sia di veicoli pubblici sia privati, che raramente lasciano attraversare i pedoni sulle strisce pedonali (12%).

A questo si aggiungano i numeri drammatici di un report ACI secondo il quale, oltre 7 incidenti su 10 avvengono nei centri abitati dell’ultimo rapporto Istat secondo il quale le zone più colpite sono proprio le grandi metropoli: solo a Roma se ne segnalano quasi 10mila, seguono Milano, con poco più di 7mila incidenti, e Torino con meno di 3mila casi.

Quanto ai mezzi coinvolti nei singoli incidenti circa un terzo delle morti totali coinvolgono pedoni o biciclette. I monopattini, invece, sono stati coinvolti in 811 incidenti (il 3% del totale).

Nel solo 2021 sono stati 235 gli incidenti mortali tra i guidatori di monopattini e biciclette (+33% rispetto al 2020).

E a piedi? l’indice di mortalità per i cittadini a passo d’uomo risulta di 4,6 volte superiore addirittura alla mortalità degli occupanti di autovetture (0,7 su 100)

La domanda che sorge spontanea è come è possibile quindi educare i cittadini al rispetto per gli altri su strade e mezzi pubblici e ridurre notevolmente il numero di incidenti in città?

Secondo gli esperti tutto prende forma da iniziative mirate ed efficaci utili a promuovere la cosiddetta “gentle mobility”, vale a dire la possibilità di muoversi all’interno della propria città in una condizione di maggiore sicurezza e serenità.

Fonte: SeaRepoter.it

(1 – continua)

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