Il primo progetto finanziato dal secondo bando di Start 4.0 per progetti di ricerca industriale e e sviluppo sperimentale di tecnologie abilitanti 4.0 per la sicurezza delle infrastrutture critiche ha un nome.
Si chiama Anchor (ANalisi di risCHio e crOwd modelling di teRminal portuali) con la Pmi genovese Stam srl (www.stamtech.com) che è l’azienda capofila che collaborerà con Dgs spa (www.dgsspa.com) e La Sia spa (www.lasia.it) alla realizzazione di una piattaforma integrata per il monitoraggio del rischio di infrastrutture critiche come la Stazione Marittima di Genova. Il finanziamento è di 170 mila euro.
Perché la scelta è caduta sulla Stazione Marittima di Genova al Ponte dei Mille? Perché la Stazione Marittima risulta essere un nodo particolarmente critico se si considerano i transiti registrati: un milione di crocieristi, con picchi giornalieri superiori ai 10.000. Ed è proprio sulle aree portuali dedicate ai passeggeri che sarà focalizzato il progetto anche grazie all’interesse dimostrato da Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale e da Costa Crociere, interesse alla protezione e alla sicurezza di infrastrutture critiche come i terminal portuali e crocieristici. La digitalizzazione nel contesto di infrastrutture critiche, come stazioni ferroviarie, aeroporti o terminal portuali si porta dietro una questione rilevante in tema sicurezza e cybersecurity.
Anchor sarà quindi uno strumento volto a incrementare il livello di protezione dei cittadini, professionisti in servizio in queste aree ad alta criticità e le stesse infrastrutture. Il progetto, in pieno svolgimento, produrrà l’output nei tempi previsti di giugno 2022. Al termine, dopo le verifiche, potrà iniziare l’auspicabile fase di industrializzazione dei prototipi.
La piattaforma sviluppata integrerà tre componenti ad alto contenuto tecnologico. Stam metterà a disposizione del progetto le competenze di modellazione che verrà applicata per la realizzazione di un modello di simulazione del comportamento della folla in diversi scenari sia ordinari (afflussi in giornate di picco e non) sia straordinari (eventi o situazioni di emergenza ed evacuazione causati, ad esempio, da attacchi terroristici e relative evacuazioni) per valutare gli impatti sugli utenti e sui processi-servizi presenti.
Gli output del modello saranno poi utilizzati da Dgs, che metterà a disposizione le sue competenze su risk assessment per la valutazione dei rischi relativi al mondo della cyber-security seguendo lo standard ISO/IEC 27001 e dei rischi di carattere prettamente fisico. I risultati dell’analisi di rischio potranno essere consultati attraverso l’interfaccia della piattaforma che sarà basata su un modello Building Information Modelling (Bim) dell’area di studio che verrà sviluppato da La Sia.
L’interfaccia, composta da una dashboard tridimensionale, permetterà all’utente di visualizzare i risultati relativi al risk assessment. L’interfaccia utente di Anchor risulterà intuitiva per l’utente che potrà trovare facilmente gli asset presenti nell’area di studio navigando e cliccando semplicemente sugli oggetti 3D. E a ogni oggetto rappresentativo delle aree, degli edifici, dei servizi e in generale delle infrastrutture sarà associato un colore in accordo con una scala cromatica per una visualizzazione grafica dei valori di rischio associati. Questa visualizzazione consentirà all’utente di identificare rapidamente le aree e gli asset più esposti e vulnerabili.