SARZANA – Da settembre 2021 ad oggi le micro e piccole imprese hanno pagato per l’energia elettrica 21,1 miliardi in più rispetto all’anno precedente.
Una batosta senza precedenti che rischia di ingigantirsi ulteriormente: se nei prossimi quattro mesi i prezzi non diminuiranno, i maggiori costi per i piccoli imprenditori saliranno nel 2022 a 42,2 miliardi in più rispetto al 2021.
E’ da queste considerazioni che è partita da Sarzana una campagna social dal titolo “Non togliete energia allo sviluppo del Paese” coinvolgendo gli imprenditori.
I primi imprenditori che si sono fatti fotografare con il cartello sono Fiammetta Gemmi, Massimiliano Dentelli, Matteo Micheloni, Roberto Culicchi e Martina Fiorini.
Lo Sportello energia sta calcolando l’impatto sulla piccola e media impresa della crisi energetica e dell’impennata dei prezzi del gas e aiutando gli imprenditori con rateizzi e nuovi contratti. I settori più colpiti in Val di Magra sono la produzione alimentare, lavorazione lapidea, carpenteria ma tutti i settori sono in proporzione colpiti .
Se le bollette dei prossimi mesi vedranno davvero gli annunciati aumenti del 70% molte aziende chiuderanno o dovranno fare scelte produttive diverse per limitare l’impatto con conseguenze anche su prezzi, servizi e occupazione.
Ciò che colpisce e che irrita è la speculazione e la velocità di crescita dei prezzi al consumo dell’energia elettrica che è decisamente più elevata rispetto a quanto avviene nell’Unione europea: a luglio 2022.
Nel nostro Paese il prezzo dell’elettricità infatti è cresciuto dell’85,3% rispetto dodici mesi prima, a fronte del +35,4% della media dell’Eurozona e, in particolare, del +18,1% della Germania e del +8,2% della Francia. La situazione è insostenibile. Servono interventi immediati e altrettanto rapide riforme strutturali per riportare i prezzi dell’energia sotto controllo e scongiurare un’ecatombe di imprese e una crisi senza precedenti.