LA SPEZIA – “Con profondo stupore prendiamo atto dell’appello lanciato dal Segretario Filt Cgil sulla sicurezza in porto non ci devono essere tavoli separati”.
Lo scrivono in una nota congiunta Francesco Tartarini e-Marco Moretti per Fit-Cisl e Marco Furletti (nella foto) e Paolo Ricciardi per UILTRASPORTI-UIL.
Che proseguono: “Premesso che non è intenzione (e mai la sarà) di Fit Cisl e Uiltraporti Uil farsi dettare la linea politico sindacale da un’altra Organizzazione Sindacale (peraltro minoritaria all’interno del porto) non riusciamo a comprendere se il Segretario Generale Filt Cgil, che ha lanciato l’appello all’unità sindacale, sia lo stesso che dal mese di febbraio 2023, in prima persona e/o attraverso i propri delegati aziendali, ha quotidianamente delegittimato l’operato di Fit Cisl e Uiltraporti Uil, responsabili, a suo dire, di aver sottoscritto un accordo sindacale grazie al quale si è gestita una fase di forte flessione dei traffici evitando cassa integrazione e garantendo la stabilizzazione di rapporti di lavoro di giovani del nostro territorio assunti nel corso del 2022.
Abbiamo la certezza che il Segretario Generale Filt Cgil sia come “lo smemorato di Collegno” visto che la sua Organizzazione Sindacale ha chiesto un incontro a Lsct per la situazione della manutenzione mezzi e piazzale senza condividerla unitariamente. Troppo comodo rompere per primi il fronte sindacale e non assumendosi responsabilità di fronte all’attuazione di strumenti di flessibilità che evitano cassa integrazione e stabilizzano i tempi determinati, e poi richiamare l’unità dopo aver fatto conferenze stampa da soli, ergendosi a paladini di un porto il cui modello organizzativo è sempre stato avversato dalla Filt Cgil e dai vari Segretari Generali che si sono succeduti nel corso degli anni. Deplorevoli anche i tentativi di delegittimare il modello organizzativo del nostro porto cercando “altre sponde istituzionali”.
Caro Segretario Filt Cgil eviti di darci lezioni ed impari che l’unitarietà sindacale si conquista con i fatti e non con la demagogia e il populismo”.