Roma – Nel periodo 2023-2027, i finanziamenti pubblici destinati all’ecosistema spaziale nazionale ammonteranno a oltre 7 miliardi di euro, secondo il report “Space Economy, Space Industry, Space Law” del SEE Lab – Space Economy Evolution di SDA Bocconi – School of Management.
Di questi investimenti, circa 4,4 miliardi sono finanziamenti pubblici (compreso 1,5 miliardi del PNRR) e 3,1 come fondi allocati sui programmi ESA. Con finanziamenti pubblici di tale portata, l’obiettivo, per l’Italia, è crescere ancora nel settore space economy su cui il Paese ha puntato sempre molto, tanto da essere uno dei fondatori dell’ESA, l’Agenzia Spaziale Europea, e oggi terzo finanziatore con 3,1 miliardi all’anno, dopo Germania e Francia.
Gli Stati generali della Space economy. Su quali saranno gli sviluppi futuri della space economy in Italia e in Europa e quale sia il quadro normativo per il settore, si sono confrontati rappresentanti delle istituzioni italiane ed europee, importanti esponenti di enti e osservatori sull’aerospazio come Augusto Cramarossa, Responsabile del Coordinamento Area Strategica New Space Economy dell’Agenzia Spaziale Italiana, Antonio Blandini, Presidente del CIRA, di ESRE e di EREA e Simonetta Cheli, Direttrice di ESA-ESRIN, ma anche dirigenti di aziende come Giulio Ranzo, CEO di AVIO e Massimo Comparini, CEO di Thales Alenia Space. All’evento anche un intervento del Ministro per le Imprese e il Made in Italy, Adolfo Urso. Il convegno, #AEROSPAZIO24, si è svolto a Roma ed è stato organizzato da Withub, insieme a Eunews, GEA Agency e Fondazione Art.49.
La space economy italiana: i numeri. Quale che sia il futuro dell’industria dell’aerospazio, il presente ha basi solide. Secondo i dati del SEE LAb, sono 415 le aziende attive nel settore della space economy in Italia. In termini economici, considerando i finanziamenti pubblici e il fatturato generato dalle società focalizzate nella produzione di beni e servizi basati su tecnologie spaziali, il settore ha raggiunto un valore complessivo di 2,9 miliardi di euro nel 2021. Secondo i dati MIMIT (del 2020), il settore conta anche 7mila addetti, con un tasso di crescita del +15% rispetto agli ultimi 15 anni.
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