Va verso una “nuova normalità post-pandemica” il trasporto marittimo dei container dopo due anni di redditi extra

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København (Danimarca) – Dopo due anni assai redditizi, il mercato del trasporto marittimo dei container sta assestandosi, anche a causa del rallentamento dell’economia globale, in una “nuova normalità post-pandemica”.

Crollano insomma i livelli di profittabilità nel business come evidenziato dal report della danese Sea Intelligence per il quale nel secondo trimestre dell’anno il rapporto cumulato Ebit per Teus trasportato dei primi global carrier è calato del 90%  rispetto allo stesso periodo del 2022, a 3,2 miliardi di dollari.

Il  calo della redditività è dipeso intanto dalla diminuzione delle tariffe di trasporto scese mediamente di un range tra il 48 e il 67%.

Come evidenzia Ports News (rivista dell’Autorità di Sistema del Ligure Occidentale) tra le compagnie di navigazione analizzate, è “la OOCL che ha  registrato i maggiori profitti operativi, con un rapporto EBIT/TEU pari a 305 dollari. A seguire Hapag-Lloyd, Maersk e One, che hanno chiuso il periodo con un rapporto EBIT/TEU rispettivamente di 298, 207 e 137 dollari”.

Invece “fra i maggiori global carrier è la Zim è, assieme a Wan Hai, la società che ha mostrato le maggiori difficoltà in termini di risultati finanziari”.

La lente su Zim si deve al fatto che è il primo grande vettore globale nel trasporto marittimo di container a registrare una perdita netta nel secondo trimestre 2023 con un EBIT rettificato negativo di -147 milioni di dollari. Anche se nonostante la compagnia abbia visto i propri volumi crescere dello +0,5%, in un mercato in cui i volumi a livello globale sono diminuiti del -2,1%, ha aumentato la propria quota di mercato.

Per questo ZIM, avviato un piano di razionalizzazione, starebbe per sospendere tre servizi tra l’Asia, l’Australia e la Nuova Zelanda e di sostituirli con nuovi servizi operati in cooperazione con MSC.

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