Tempo di lettura: 5 minutiPORTOVENERE – Dopo l’emozionante scoperta avvenuta nell’edizione 2024, si è rinnovato l’incontro in alto mare degli equipaggi con la Grande Boa Odas-Italia, la “boa fantasma”. Questa in sintesi la quarta edizione della regata d’altura La Grande Boa – Trofeo comandante Belloni, co-organizzata dalle sezioni di Lerici e Milano della Lega Navale Italiana sulla rotta Portovenere e boa oceanografica ODAS del CNR. Prima prova del circuito 2025 di regate e veleggiate d’altura della Lega Navale Italiana (Trofeo Challenge Off-Shore LNI) Anche quest’anno la scelta del Comitato di Regata, presieduto da Attilio Cozzani, di dare il colpo di cannone alle 7 di sabato 12 aprile si è rivelata azzeccata, consentendo di sfruttare un ENE fino ai 7 nodi che ha permesso di replicare la spettacolare uscita delle imbarcazioni dalle bocche di San Pietro sullo sfondo di uno scenario naturale di grande bellezza, con le linee dei monti a fare da quinte teatrali ad un mare incendiato dal primo sole del mattino. Ormai acquisita, invece (dopo il disvelamento avvenuto nel 2024 e nonostante le caratteristiche “erratiche” per l’escursione di posizionamento dovuta all’ancoraggio su fondale di oltre mille metri), la capacità degli equipaggi di individuare in alto mare l’avamposto scientifico del CNR, ancorato nello stesso tratto di mare nel quale iniziò l’avventurosa fuga dannunziana del comandante Belloni e dove esattamente 50 anni fa il Tarantella – mitico “legno” dei tempi eroici della vela, varato nel 1969 dai Cantieri Carlini su progetto Sparkman & Stephens – compiva, sotto il comando del figlio del pioniere della subacquea, le scelte tattiche decisive per vincere la tostissima Giraglia del 1975, come ricordato in un articolo celebrativo di questa ancor giovane regata apparso recentemente sul Giornale della Vela. Causa prolungamento imprevisto dei lavori di cantiere, non è stato possibile avere la prevista presenza in porto del Tarantella, oggi parte della flotta velica della Marina Militare; assenza causata da forza maggiore, compensata dalla consueta ed ampia rappresentanza di Marivela sulla linea di partenza. Anche quest’anno, la regata è stata preceduta da un incontro di approfondimento sulla figura del comandante Belloni – che proprio a Portovenere concepì e realizzò le sue invenzioni più importanti, la vasca e il cappuccio Belloni per l’impiego insidioso degli operatori subacquei, strumenti rivelatesi efficacissimi anche per il salvataggio del personale da sommergibili sinistrati – con la presentazione di nuovo volume non a caso intitolato “Angelo Belloni, il re dei sommergibili sinistrati – con la presentazione di nuovo volume non a caso intitolato “Angelo Belloni, il re dei sommergibili”, a cura di Graziano Tonelli per le edizioni Agorà, cui ha fatto seguito un intervento del dott. Bozzano del CNR per raccontare storia e caratteristiche di Boa Odas. Dopo il briefing lungo il molo del porticciolo, sotto le facciate color pastello delle case del borgo, ha avuto luogo il consueto e ricco “apericena” offerto dall’amministrazione. Venendo alla regata, le condizioni meteo dinamiche per un fronte in avvicinamento hanno assicurato belle condizioni ventose senza eccessi, caratterizzate da venti orientali in progressiva rotazione a SE lungo tutto il percorso – come previsto dai 4 dispacci appositamente predisposti per i regatanti da ARPAL Liguria -, consentendo il rientro a Porto Venere di tutti gli equipaggi entro le prime ore di domenica 13 aprile, accolti dal calore umano e dai generi di conforto della “barca ristoratrice”, peculiarità apprezzatissima di questa regata. Più nel dettaglio, 27 le barche iscritte, con ulteriore incremento rispetto alle 23 dello scorso anno. Dopo l’uscita dalle bocche di San Pietro, sospinti da un est che seguendo il profilo di Palmaria ha permesso l’issata di qualche spinnaker e jennaker, la rotta di avvicinamento in boa è stata caratterizzata da un SE in rinforzo progressivo, con un massimo di circa 18 nodi in boa, ma a tratti ballerino in intensità e direzione, imponendo scelte di bordeggio alle andature portanti che hanno aumentato il livello tecnico della competizione, evitando la classica corsa per cavalli. Stesso copione anche nel secondo tratto verso Palmaria e Portovenere con bordeggio di bolina. In categoria ORC – la più numerosa con 14 iscritti, quindi quella che ha visto l’assegnazione del challenge Trofeo comandante Belloni – la cronaca sportiva registra la vittoria di Melagodo, First 34.7 di Luca Deluca del circolo Erix, skipper Federico Serafini, seguito dal IMX 40 X-PRESS di Giovanni Elena, ancora per i colori di Erix, e da Cheyenne, il Rodman 42 di Tommaso Oriani del Y.C. Chiavari, che conferma il terzo posto conquistato anche nell’edizione del 2024. Nella categoria Rating FIV (13 iscritti), vince Perché Si, Comet 41S di Antonio Cataldi della Lega Navale di Lerici, seguito da Gigiat, GS 39 di Pietro Antonini del circolo Erix e da Super G, GS 43 di Michele Grosso dello Y.C. Parma. Line of Honour per No regret di Felice Egidi con un tempo di circa un ora più alto di quello realizzato da Mauro Pelaschier nell’edizione del 2023 a bordo di WB8 di Gainclaudio Bassetti, che resta quindi il record da battere con un tempo di 10h 31’ 19’’. Partecipata come al solito la cerimonia di premiazione, quest’anno nella bella Sala Mantero – a causa delle avverse condizioni meteo che hanno impedito di concludere la manifestazione sulla scenografica terrazza del molo del porticciolo – la cui architettura tradizionale ligure e lo scorcio impareggiabile su Palmaria e sul Golfo hanno fatto respirare ai presenti l’autentico clima marinaresco a cui si ispira la regata. Spirto marinaresco a cui ha contribuito l’intervento del Comandante Capolla di Comsubin, a testimonianza del legame ancora oggi vivo tra il Raggruppamento e la figura del comandante Belloni. Ma, ancora, forte emozione e condivisione dello spirito marinaresco anche durante l’assegnazione del premio per l’imbarcazione più antica – andato a Shark, BA 41 del 1979 di Ralph Lualdi del C.N. Livorno -, quando l’armatore (auto-segnalatosi …causa la mancanza di informazioni nel modulo di iscrizione) è stato avvolto dall’affetto di tutta la platea per aver condiviso l’amore profondo per la propria barca e per il mare. Come da tradizione, premiata (quest’anno con un delizioso acquarello su legno di Davide Besana, ideatore