Una storia imprenditoriale di successo dal Porto della Spezia raccontata dal protagonista, Alessandro Laghezza, al Propeller

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LA SPEZIA – Una storia imprenditoriale di successo dal Porto della Spezia all’Italia raccontata al Propeller Club International dei Porti della Spezia e di Marina di Carrara dal protagonista: Alessandro Laghezza.

E’ con queste parole, pronunciate condividendo l’orgoglio del cluster, che il Presidente del club Giorgio Bucchioni lo ha presentato, al meeting mensile di Porto Lotti.

Una storia imprenditoriale, quella di Alessandro Laghezza, nata e cresciuta insieme all’evoluzione della portualità e della logistica, attenta e pronta alle diverse sfide che i cambiamenti imponevano, nel tempo, con la capacità, dimostrata, anche di anticiparli.

Una storia che è anche la storia del Porto della Spezia, somma di radici, di esperienza e di evoluzione, che ha inizio nel 1955, quando Francesco Laghezza, padre di Alessandro, entra a 15 anni nel mondo portuale imparando via via un mestiere che lo porterà a conseguire la patente di spedizioniere doganale nel 1968.

E’ nel corso degli anni ’70 che Francesco Laghezza inizia la collaborazione con l’importante agente marittimo della Compagnia Messina, Ino Ratti. Alessandro nel frattempo ha studiato economia aziendale con il professor Umberto Bertini e fa il suo ingresso, nel 1994, nella società che diventa Ratti-Laghezza.

Nel 1996 la Ratti e Laghezza apre la sede di Genova, nel 2003 nasce Al Logistic per i trasporti su strada, nel 2004 Alessandro diventa amministratore delegato della Ratti e Laghezza, nel 2009 Al Logistic inizia a investire nel retroporto di Santo Stefano dove nasce la Divisione Logistica fino a quando nel 2013 Alessandro (“con idee nuove”) diventa amministratore delegato di quello che ha ormai acquisito la fisionomia di Gruppo.

Altra svolta, nel 2018, quando Massimo Frolla diventa socio e vice presidente. E l’anno dopo, nel 2019, dalla fusione della Ratti e Laghezza con Al Logistica nasce la Laghezza Spa.

Il segreto? Ha risposto: lo studio, il lavoro e gli investimenti, tre fattori che portano alla crescita, attraverso la diversificazione e l’espansione territoriale.

Missione compiuta? A dirlo sono i numeri che Alessandro ha snocciolato, slide dopo slide, con accanto al vice presidente Massimo Frolla.

Dalle 30mila operazioni doganali del 1994 si passa alle 300mila nel 2022, dai 600 metri quadrati della logistica si passa ai 60mila di cui 18mila coperti nel 2022, dai 6000 teus anno trasportati nel 2003 si passa ai 60mila nel 2022, dai 13 occupati nel 1987 si passa alle 250 nel 2022, dall’unica sede della Spezia del 1987 (“dove c’è e rimane il cuore della società”) l’espansione cresce in proporzione alla crescita del Gruppo e oggi è presente in 18 realtà italiane, da nord a sud, dai porti agli aeroporti. Resta il fatturato. Sfiorava i 20 milioni nel 2012, sta arrivando ai 50 milioni quest’anno.

Con già chiari tre obiettivi, crescita, digitalizzazione e sostenibilità, declinati in aumento della flotta (verso ii cento Tir), intermodalità e sostenibilità per la Divisione Trasporti, in creazione di nuovi hub, automazione e sostenibilità per la Divisione Logistica, consulenza, soluzioni ad hoc e digitalizzazione per la Divisione Dogana. Mentre al patrimonio si è aggiunto da poco un’altra area acquistata sempre a Santo Stefano.

E per uno come Alessandro che ha risolto a suo tempo e brillantemente la successione generazionale non poteva che finire le sue slide con l’immagine di sorridente tra i suoi due figli, con la quale ha ringraziato per l’attenzione.

Nella foto: Alessandro Laghezza riceve dal Presidente Giorgio Bucchioni l’omaggio del Propeller International Club

Nella foto Massimo Frolla, vice presidente, insieme ad Alessandro Laghezza che racconta l’evoluzione delle aziende del Gruppo

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