Data la precedenza alle donne e agli uomini, i marittimi, per il ruolo che hanno nel commercio globale, nella sicurezza e nel flusso di beni essenziali, il focus di questa settimana è giocoforza su Hormuz e su Suez.
di Enzo Millepiedi
Celebrata la Giornata mondiale del marittimo
Si celebra il 25 giugno la Giornata mondiale del marittimo, istituita dall’Organizzazione Marittima Internazionale (IMO), agenzia specializzata delle Nazioni Unite, per riconoscere il ruolo fondamentale che i marittimi svolgono nel commercio globale, nella sicurezza e nel flusso di beni essenziali. Quest’anno il tema #MyHarassmentFreeShip richiama l’attenzione sull’urgente necessità di eliminare episodi di bullismo e molestie e di promuovere una cultura di dignità, sicurezza e inclusione a bordo di ogni nave. La campagna invita tutti a unirsi per costruire un’industria marittima in cui ogni marittimo si senta protetto, apprezzato e rispettato e in cui ogni nave sia una nave libera da molestie. “I marittimi costituiscono una forza globale straordinaria che considera le navi il proprio luogo di lavoro. È un ambiente unico, stimolante e impegnativo, che deve essere libero da violenza e molestie”, ha affermato il Segretario Generale dell’IMO, Arsenio Dominguez.
La spada di Damocle sullo Stretto di Hormuz
La spada di Damocle del blocco dello Stretto di Hormuz minacciato dall’Iran è rimasta appesa sulla testa dell’economia mondiale per giorni e probabilmente ci resterà ancora anche se, con i rapporti di forza che si sono mostrati prima della tregua è difficile pensare che si rimarrebbe a subire un passaggio che interessa il mondo, a cominciare dalla Cina. Lo si è ripetuto a iosa infatti che attraverso lo stretto transita il 30% del commercio mondiale di petrolio via mare e il 30% di quello di Gnl, cioè rispettivamente 20,3 milioni di barili e 290 milioni di metri cubi. E non si tratta solo di petrolio e di gas. Sarebbe un colpo anche per l’export italiano nei Paesi del Golfo e un interscambio che si attesta a 32,6 miliardi, peraltro equamente suddivisi.
Tariffe scontate per chi torna nel Canale di Suez
Il blocco dello Stretto di Hormuz si andrebbe ad aggiungere a quello dello Stretto di Bab el-Mandeb attorno al quale si sono concentrati gli attacchi degli Houthi nel Mar Rosso con l’obiettivo, in buona parte raggiunto, di far precipitare il traffico da e per il Canale di Suez. Da dove arriva comunque la notizia della prima grande portacontainer, la Osiris da 15,536 teu, di Cma Cgm che ha navigato nel Mar Rosso ed è transitata nel Canale dopo oltre un anno di instabilità causato, come detto, dagli attacchi Houthi. Per invogliare a riprendere il traffico l’Authority egiziana fa ora lo sconto del 15% sulle tariffe per le navi superiori alle 130mila tonnellate per tre mesi.