Uiltrasporti contesta le nomine “confindustriali” nei porti a Savona e alla Spezia

LA SPEZIA – “C’è un orientamento sempre più sbilanciato e autoreferenziale delle recenti nomine nei Comitati di Gestione delle Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale e del Mar Ligure Orientale”.

A denunciarlo è la Uiltrasporti Liguria  che spiega: “Il sindaco di Savona ha designato come rappresentante nel Comitato di Gestione dell’ AdSP del Mar Ligure una figura di espressione diretta di Confindustria Savona, organizzazione datoriale che tutela interessi particolari. Anche presso l’ AdSP del Mar Ligure Orientale, il Comune della Spezia ha effettuato una nomina che segue la stessa logica: assegnare il posto a un rappresentante legato al mondo imprenditoriale di Confindustria, escludendo completamente ogni rappresentanza del lavoro”.

Uiltrasporti che chiede di conseguenza “che si apra un confronto serio e trasparente su queste nomine, chiediamo di ragionare sulla necessità di riformare un modello di governance che oggi rischia di essere autoreferenziale, opaco e sbilanciato. Vogliamo un porto partecipato, trasparente e aperto al contributo di chi ogni giorno lo rende vivo e competitivo con il proprio lavoro”.

Tornando alle scelte a Savona e alla Spezia Roberto Gulli, segretario generale Uiltrasporti Liguria va a gamba tesa: “Scelte, probabilmente, formalmente ammissibili ma profondamente inique, che tradiscono lo spirito di equilibrio e pluralismo che dovrebbe caratterizzare la governance di un’infrastruttura strategica come il porto”.

E poi anticipa sul rappresentante del comune di Genova: “Auspichiamo che si punti su persone di comprovata esperienza nel settore e conoscenza della materia. L’auspicio è che vengano tutelati gli interessi generali dei porti nella piena trasparenza e che non vi siano neanche indirettamente potenziali tutele di interessi particolari”.

Ciò anche in considerazione che “a nostro avviso, le scelte effettuate sollevano interrogativi sia in termini di opportunità che di possibile conflitto d’interessi, considerando il ruolo di regolazione e concessione esercitato dall’AdSP nei confronti delle imprese rappresentate da tale associazione datoriale”.

E se è vero che la riforma del 2016 (Dlgs 169/2016) ha cancellato la rappresentanza delle parti sociali nei comitati portuali, sostituendola con una governance più ristretta, che oggi si mostra sempre più sbilanciata a favore di interessi economici unilaterali, è comunque “inaccettabile che in questo scenario le amministrazioni locali contribuiscano ad accentuare tale squilibrio, negando qualsiasi spazio di rappresentanza ai lavoratori portuali e ai loro rappresentanti. Non si può governare un porto senza ascoltare chi lavora al suo interno. È un errore strategico, prima ancora che politico o istituzionale”.

Condividi :

Altri Articoli :

Iscriviti alla nostra newsletter