Sta per arrivare in tutti i porti e gli aeroporti lo ‘Sportello Unico Doganale e dei Controlli’ (il Sudoco): al momento l’unico aperto e in funzione, e da oltre un anno, è alla Spezia

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Roma – La svolta è vicina ma bisogna ancora mettere i verbi al futuro per l’attuazione del Regolamento per lo ‘Sportello Unico Doganale e dei Controlli’ (il Sudoco) chiamato a sfoltire i controlli dei diciassette diversi uffici con competenza sui 133 controlli ai quali sono sottoposte le merci in transito nei porti italiani, unico caso in Europa.

Le intenzioni sono state sempre buone fin da quando, venti anni fa, fu approvata la legge istitutiva dello Sportello unico chiamato a “semplificare, velocizzare e rendere trasparenti le procedure per i controlli delle merci in entrata e in uscita dall’Italia” e così “aumentare la competitività della rete logistica nazionale nei porti e negli aeroporti”.

Il ministero dell’Infrastrutture e mobilità sostenibili ha annunciato che tutto è pronto in riferimento appunto al regolamento che è contenuto nel decreto approvato in via definita dal Consiglio dei ministri il 23 dicembre scorso. L’attesa è per la firma del Presidente della Repubblica sul decreto che diventerà operativo dopo la sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.

Le nuove norme estenderanno (futuro appunto) la competenza dello Sportello Unico Doganale a tutti i controlli connessi all’entrata e all’uscita delle merci, favorendo finalmente l’adeguamento del nostro sistema nazionale alle raccomandazioni internazionali che prevedono la trasmissione delle informazioni da parte degli operatori una sola volta (per il principio del ‘once only’) attraverso un’interfaccia unica (“single window”) e la necessità di eseguire i controlli contemporaneamente e nello stesso luogo.

“Lo Sportello Unico Doganale e dei Controlli favorirà – ha ricordato il ministro Enrico Giovannini – l’intera filiera del trasporto delle merci, dai produttori agli autotrasportatori, assicurando il dialogo telematico e il coordinamento tra le amministrazioni e gli organi dello Stato e gli operatori economici interessati. Il Sudoco  attua peraltro una delle riforme previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza”.

E’ evidente che dopo quasi venti anni c’è comunque soddisfazione per questa svolta annunciata dal ministro Giovannini anche perché si tratta davvero di semplificare, velocizzare e rendere trasparenti le procedure per i controlli delle merci in entrata e in uscita dall’Italia e contemporaneamente di aumentare la competitività della rete logistica nazionale nei porti.

Per avere una dimostrazione pratica di questo risultato basta venire a vedere come funziona, primo e ancora unico in Italia, il Centro Unico dei Servizi gestito dal La Spezia Port Service nell’area retro portuale di Santo Stefano Magra. Venire a vedere, come è già accaduto, come ha fatto per esempio una delegazione della facoltà dei trasporti della prestigiosa Università di Parigi. Visitato il Porto della Spezia hanno poi studiato in presa diretta il funzionamento appunto del moderno Centro Unico dei Servizi, che è in funzione da oltre un anno.

E’ qui che, grazie alla lungimiranza e alle disponibilità di tutti gli enti pubblici interessati e della comunità portuale spezzina, è stata concentrata la maggior parte delle attività di ispezione delle merci in transito da parte di tutti gli Enti di controllo, tra cui l’Agenzia delle Dogane e la Sanità Marittima. In altre parole sono stati concentrati in un solo luogo tutti gli adempimenti previsti nella articolata attività di controllo sui container in transito, abbattendo notevolmente i tempi di attesa.

Nella foto gli studenti della facoltà dei Trasporti dell’Università della Sorbona venuti a lezione al Centro Unico dei Servizi, primo e ancora unico in funzione in Italia, a Santo Stefano Magra, retroporto del Porto della Spezia.

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