Spedizione sub dell’Università di Genova per studiare in dodici mesi il coralligeno nel mare delle Cinque Terre

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CINQUE TERRE – Il Parco nazionale delle Cinque Terre ha in programma un’attività di monitoraggio di dodici mesi del coralligeno per la definizione della qualità ecologica e la valutazione del cambiamento nel tempo dell’habitat dell’Area Marina Protetta.

L’intervento sarà a cura dell’Università degli Studi di Genova  attraverso il suo DiSTAV, che è il Dipartimento di Scienze della Terra, dell’Ambiente e della Vita.

Nell’ultimo decennio – si spiega –  sono stati elaborati diversi indici biotici, tutti funzionali alla valutazione della qualità del coralligeno di parete, ma basati su approcci e metriche differenti, il che rende difficile un confronto fra i risultati ottenuti con metodi diversi.

Ora invece i risultati sono stati integrati e standardizzati in un’unica procedura per valutare lo stato del coralligeno di parete.

Si è quindi elaborato il metodo STAR (STAndaRdized coralligenous evaluation procedure, Piazzi et al., 2019), protocollo che, ottimizzando il bilancio tra sforzo di campionamento e tipo di informazioni ottenute (la raccolta dati rappresenta in genere la parte più onerosa dei piani di monitoraggio, in termini di tempi e costi), consente di raccogliere in un database comune ai diversi metodi i parametri ecologici considerati finora rilevanti per la valutazione appunto dello stato di qualità del coralligeno di parete.

Per la definizione della qualità ecologica del coralligeno, a profondità comprese tra i 30 e i 40 metri e quindi accessibili ai ricercatori scientifici sub, il protocollo nazionale STAR prevede la raccolta, in immersione subacquea, di campioni fotografici, la misura dello spessore della matrice calcarea tramite penetrometro, e la misura dell’altezza dello strato eretto del coralligeno.

In contemporanea al campionamento fotografico il protocollo prevede rilevamenti visivi in immersione tramite il metodo che permette di ottenere un elevato grado di completezza, poiché integra informazioni biologiche, mesologiche, e geomorfologiche.

Per la definizione della qualità ecologica e la valutazione del cambiamento nel tempo dell’habitat coralligeno nell’Area Marina Protetta delle Cinque Terre sono quindi proposte le seguenti attività:

1 – Definire la qualità ecologica dell’habitat coralligeno presente a Punta Mesco e a Capo Montenero applicando il protocollo nazionale di monitoraggio del coralligeno di parete STAR (STAndaRdized coralligenous evaluation procedure). A tale fine saranno condotti rilevamenti visivi in immersione subacquea applicando il metodo speditivo RVA e saranno effettuati campionamenti fotografici alla profondità di 35 metri su falesia subverticale caratterizzata dalla presenza dell’habitat coralligeno. I dati raccolti saranno utilizzati per l’applicazione dell’indice ecologico paesaggistico utile alla definizione della qualità ecologica del coralligeno presente a Punta Mesco e a Capo Montenero, all’interno dell’Area Marina Protetta delle Cinque Terre.

2 – Valutazione del cambiamento a lungo termine (ultimi 65 anni) nelle comunità bentoniche di fondo duro lungo un gradiente di profondità (10 m – 45 m) grazie alla rivisitazione delle stazioni storiche di campionamento fotografico a Punta Mesco (Gatti et al., 2015; Azzola et al., 2019).

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Il coralligeno (foto dal Portale di Portofino), o meglio la biocenosi coralligena, è definita come il concrezionamento prodotto dagli organismi, sia animali, sia vegetali, in grado di produrre calcare (carbonato di calcio), che permettono lo sviluppo di un substrato solido creando così nuove condizioni sia per la fauna sessile (che si fissa al substrato), sia per quella sedentaria o moderatamente vagile che può occupare gli anfratti interni della massa concrezionata.

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