LA SPEZIA – Ha finito per “condizionare” il linguaggio del convegno di questa mattina “Sotto il segno del porto” la fiaba del Colibrì raccontata dalla psicologa e formatrice Laura Artusio.
C’è riuscita perché è la metafora calzante che ha raccontato il senso stesso dei una Comunità Portuale spezzina coesa che incarna la squadra che fa la forza condividendo valori, obiettivi, ruoli, interdipendenza e fiducia, le cinque qualità che fanno di un aggregato di persone un team.
Una Comunità che, ha assicurato Giorgia Bucchioni, presidente dell’Associazione Agenti Marittimi, ha detto molto nella sua storia e che ancora “molto da dire e da fare”. E’ così che Giorgia ha introdotto la prima tavola rotonda alla quale ha dato vita con Matthieu Gasselin Ceo di Contship Italia Group, Mario Gerini presidente di Confindustria La Spezia, Alessandro Laghezza presidente dell’Associazione degli Spedizionieri, Bruno Pisano presidente dell’Associazione Doganalisti e Danilo Ricci general manager del Gruppo Tarros.
Con Gerini testimone di una industria che è parte integrante del sistema portuale-logistico, con Laghezza che ha ribadito la volontà di sviluppare il porto che, forte anche di due eccellenze come il sistema doganale e il retroporto logistico, è attrattivo perché è in equilibrio tra mare e terra, con Gasselin che ha sintetizzato le attese di un piano di sviluppo per porto-logistica-intermodalità proiettato non nei prossimi due o tre ani ma nei prossimi 53 anni, con Pisano che ha spiegato quale è la capacità del modello spezzino di fare sistema in maniera integrata e orizzontale e nel quale tutti gli anelli della catena sono al massimo della loro efficienza, e infine con Ricci che, rivendicato il ruolo storico di Tarros, ha dato atto dei servizi innovativi e dell’esistenza dei requisiti che consentiranno al terminal di fare il salto di qualità e quantità al quale è pronto come punto di riferimento per i collegamenti nel Mediterraneo.
Tutti hanno avuto un significativo botta e risposta con i moderatori Francesco Ferrari e Luca Telese che hanno poi guidato la seconda tavola rotonda.