MARINA DI CARRARA – I dipendenti di Fhp, Grendi Trasporti Marittimi, Mdc Terminal, Coseport Lifting, Area e Adsp del Mar Ligure Orientale, sciopereranno nelle due ultime ore del rispettivo turno per tre giorni, da domani mercoledì 3 a venerdì 5 aprile.
Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti hanno spiegato in una lunga e articolata nota i motivi di questa decisione e le richieste alle aziende e enti.
“In una fase economica molto complessa in cui si trova il Paese, in primis a causa dell’inflazione e a importanti utili che stanno facendo le aziende, è assolutamente necessaria una rivalutazione economica del contratto collettivo (Ccnl) che svolge la sua funzione di autorità salariale attraverso la tutela e l’incremento del reddito delle lavoratrici e dei lavoratori. Per il triennio di futura vigenza contrattuale dovrà essere superato il riferimento all’Ipca depurato dei beni energetici importati al fine di giungere ad un Tec-Trattamento economico complessivo (18%) che tenga conto anche della redditività del settore sviluppata in questi anni, e che recuperi pienamente il potere di acquisto dei lavoratori in questi anni di inflazione crescente. Inoltre sempre al fine di tutelare il potere d’acquisto delle lavoratrici e dei lavoratori è indispensabile l’inserimento di un meccanismo di tutela salariale in caso di mancato rinnovo nei tempi previsti”.
E ancora: “Aggiungiamo che per il settore portuale l’incertezza è acuita dagli annunci ripetuti di riforme normative imminenti, superando la legge 84/94, per cui è necessario che lo strumento che regola il lavoro portuale, ovvero il Ccnl, resti un caposaldo da tutelare e da ammodernare. Indispensabile garantire anche un aggiornamento normativo che tenga conto delle evoluzioni del settore e che provi a proiettare il lavoro portuale nel prossimo futuro, un rinnovo che deve avvenire nei tempi prestabiliti”.
“Obiettivo principale è quello di migliorare le condizioni di lavoro e di produrre effetti benefici sulla qualità del lavoro, della produttività e della sicurezza. Il numero di incidenti, spesso mortali, impone una riflessione sulle modalità di svolgimento del lavoro, sulle tempistiche e soprattutto sull’alternanza tra tempi di lavoro e tempi di riposo, nonché interventi mirati all’adeguamento e aggiornamento normativo in ambito di salute e sicurezza. Una platea di lavoratrici e lavoratori riposati e non stressati è in condizioni di essere più produttiva e di rendere il sistema portuale nazionale più competitivo e più sicuro. È nostra convinzione che un orario di lavoro ridotto ed una riduzione dell’incidenza del lavoro straordinario, unito ad una retribuzione adeguata, permetterà di mettere in campo i presupposti per un lavoro migliore”.