Sib: le spiagge italiane hanno perso a luglio il 30% di presenze “per il caro carburante e anche per il covid”

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Roma – Per il Sindacato italiano balneari (Sib) luglio ha deluso le aspettative di una piena ripresa delle presenze sulle spiagge italiane che invece sono diminuite del 30 per cento rispetto al luglio del 2019.

Tra le cause vi sarebbero in ordine: i rincari generalizzati (soprattutto quelli del carburante) e il ancora il Covid.

E’ stato il presidente nazionale del Sib, Antonio Capacchione, a riferirlo all’Agenzia giornalistica Italia (Agi) insieme alla delusione inattesa di una così consistente flessione. Il Covid in particolare inciderebbe sul totale della flessione per un buon 10 per cento a causa di chi si infetta ed è costretto a rimanere a casa non per motivi economici dunque e di chi teme di contrarlo in vacanza con il rischio di trascorrerla in quarantena, seppur limitata a pochi giorni.

“Circa il 10 per cento delle minori presenze sulle nostre spiagge – secondo l’organizzazione sindacale – è dovuto al fatto che le persone si infettano durante le vacanze e sono costrette, insieme ai contatti stretti, a stare in casa. Poi, incide anche il timore che, una volta partiti per le vacanze al mare, ci si possa infettare, con il rischio, anche in questo caso, di trascorrere diversi giorni in quarantena.

La prova del nove deriva dal fatto che “accade abbastanza di frequente che – dice Antonio Capacchione – nei nostri lidi gli ombrelloni di chi ha sottoscritto gli abbonamenti mensili o stagionali restino chiusi per una settimana o dieci giorni perché la gente si ammala di Covid”.

Vediamo se agosto sarà più generoso con i balneari alle prese, come si sa, con problemi legislativi sempre meno rosei.

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