Luigi Merlo, Vice Presidente nazionale di Conftrasporto-Confcommercio e Presidente di Federlogistica: “Chiediamo la convocazione di un consiglio dei ministri a Genova per far comprendere al Governo il dramma che si sta vivendo”.
Federlogistica-Conftrasporto, aveva subito reagito, all’allarme lanciato da Presidente degli Agenti Marittimi del Porto di Genova Paolo Pessina, chiedendo, “dopo la decisione della struttura tecnica del Ministero delle Infrastrutture e di Autostrade per l’Italia di chiudere l’A10 di ponente per quasi tutto il mese di agosto e limitazioni del traffico ferroviario, l’apertura immediata di un tavolo permanente di programmazione degli interventi di manutenzione, dei lavori e dei cantieri sulle reti, presso il Ministero dei Trasporti”. E aveva ribadito quella che dovrebbe essere una buona pratica burocratico-istituzionale se non l’ovvietà e cioè che – come ricordato dal presidente di Federlogistica-Conftrasporto Luigi Merlo – «senza una regia unica degli interventi e quindi un soggetto istituzionale che li coordini si mette a rischio la ripresa dell’intero Paese con conseguenze disastrose anche sull’occupazione. Il caso Genova è la punta dell’iceberg ma senza un intervento programmatorio immediato rischia di ripetersi anche in altre aree del Paese. Ed è un lusso che l’Italia, inerme per decenni sul tema della manutenzione ordinaria delle sue infrastrutture, oggi non si può proprio permettere». Secondo Federlogistica-Conftrasporto, è indispensabile prevedere anche una estensione regionale del Ferrobonus ovvero degli incentivi all’utilizzo del trasporto su binari in alternativa al trasporto su gomma, così da consentire ai porti di affrontare quel rilancio dei traffici, cercato per anni «che oggi rischia di tramutarsi in un boomerang allontanando dalle banchine italiane i grandi operatori internazionali del trasporto via mare».
“La Liguria chiama Roma: bisogna fare presto su un caso che riguarda tutto il Paese”
A tamburo battente questo intervento si sono uniti a Luigi Merlo nella sottoscrizione di una nota comune indirizzata al Governo Stefano Messina – presidente nazionale AssArmatori-Conftrasporto- vice presidente Confcommercio, Gian Enzo Duci – vicepresidente nazionale Conftrasporto-Confcommercio, Paolo Odone – presidente Confcommercio Genova, Davide Falteri – Federlogistica Fai regionale vicepresidente Confcommercio Genova, Paolo Pessina – Agenti marittimi Conftrasporto-Confcommercio e Alessandro Pitto – Spediporto – vice presidente Confcommercio. Con la quale fanno un drammatico appello: “Liguria chiama Roma: bisogna fare presto! Quello che sta succedendo sulle autostrade di una tra le regioni più turistiche d’Italia, nodo strategico degli scambi mercantili terrestri e marittimi, è inaccettabile. E non è più ‘solo’ un problema locale, ma una questione che riguarda tutto il Paese. Un girone dantesco esploso nel cuore dell’estate dal quale si può e si deve uscire con un fronte comune determinato a far prevalere la sostenibilità sull’in-sostenibile pesantezza di questo lungo viaggio continuamente interrotto, nel quale si innestano gli effetti della pandemia con i suoi ‘stop-and-go’ imposti a tutti i settori economici, dai trasporti alla logistica, dal turismo al commercio, alla ristorazione, fino agli eventi culturali”.
E ancora: “Conftrasporto, Assagenti , Spediporto, Assarmatori , Fai e Federlogistica le realtà più rappresentative del Terziario, sono già in azione per elaborare dati e segnalazioni, e metterli a sistema, a disposizione delle istituzioni per poter varare insieme un piano della cantieristica che poggi su una programmazione ‘ragionata’ dei lavori. Desideriamo che questo lavoro che ci impegniamo a fare sia utile e recepito e chiederemo pertanto anche alla Camera di Commercio di Genova l’indispensabile collaborazione”.
E precisano: “Siamo consapevoli che i cantieri sono necessari alla messa in sicurezza di strade e autostrade, ma è importante, ora più che mai, aver la possibilità di ripartire, dalla costa all’entroterra, per dare speranza a tutte quelle imprese che tra chiusure e riduzione della domanda sono state pesantemente colpite. Per poter ripartire dobbiamo poter cogliere le opportunità offerte dal Pnrr, ma se le merci continueranno ad andare e venire a rilento, se i turisti si troveranno ancora intrappolati in un mare di lamiere anziché raggiungere il mare, quello vero, saremo condannati a far da spettatori, un ruolo al quale ci ribelliamo: non è nel nostro Dna. La nostra natura è invece quella di intraprendere. Per questo abbiamo deciso di unire le forze e le competenze del nostro sistema. Siamo tutti cittadini di questa bellissima terra che è la Liguria, e ci mettiamo la faccia”.
E Laghezza (Confetra) chiede:“La nomina di commissario per l’emergenza infrastrutture nella regione”
Alessandro Laghezza, Presidente di Confetra Liguria, ha dal canto suo chiesto “la nomina di un commissario per l’emergenza infrastrutture nella regione, dopo la decisione della struttura tecnica del Ministero delle Infrastrutture e di Autostrade per l’Italia di chiudere l’A10 di ponente per quasi tutto il mese di agosto in contemporanea con il blocco della stazione ferroviaria che garantisce al porto di Genova l’accesso alle linee merci. Una decisione che il presidente di Confetra Liguria definisce «inaccettabile». Entrando nei particolari di questa situazione surreale Aessandro Laghezza richiama l’attenzione sul fatto che «la chiusura dell’A10 tra i caselli di Genova ovest e Genova Pra’ si va a sommare ai lavori nella Stazione ferroviaria di Genova marittima, dove transitano i convogli per i Terminal GPT e Sech, e bloccherà di fatto le attività del bacino portuale di Sampierdarena, creando difficoltà enormi nella gestione del traffico merci di tutto il porto. Le conseguenze saranno pesantissime e ricadranno ancora una volta sulle aziende e su tutto il settore logistico-portuale, già duramente provato in questi ultimi anni. Credo – conclude – che sia urgente e indifferibile un intervento del Ministero che conduca alla nomina di un Commissario ad acta per la gestione dell’emergenza ligure, dotato di pieni poteri e in grado di attivare immediatamente un tavolo con le organizzazioni di categorie non solo del settore logistico, ma anche di quelli industriale e turistico, che subiscono i medesimi disagi e danni».