Sciopero Fiom-Cgil in Leonardo che fa utili senza benefici economici per gli operai

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LA SPEZIA – E’ ingiusto che un’azienda tra le più importanti nella difesa grazie al lavoro dei suoi operai, che hanno consentito gli utili da capogiro, non porti a questi benefici economici.

In questa frase c’è la sintesi delle motivazioni dello sciopero dalle 7 alle 10 della Fiom Cgil della Spezia nello stabilimento Leonardo della Spezia, ex Oto Melara.

E’ stata l’occasione per fare emergere che non c’è più la possibilità di instaurare un confronto tra l’RSU e la figura responsabile delle risorse umane, con la quale si dialogava per cercare soluzioni, perché l’azienda ha accentrato tutto a Roma.

Questo comunque l’elenco dei punti della rivendicazione sindacale di Fiom-Cgil:

Pdm (Performance & Development Management): mai avallato dalla commissione trattante nazionale; valutazione irreale (standardizzata su curva Gaussiana); un passo indietro enorme, che penalizza i lavoratori, con importanti risvolti negativi sugli istituti economici contrattuali.

Team: decurtazione premio Team per i reparti produttivi (+ orario e – salario); mancata erogazione premio al personale operaio non organizzato a team (che ne aveva diritto come da accordi e consuetudini).

Calendario chiusure: deciso unilateralmente; a rischio le 4 ore di PCN (permesso chiusure natalizie); orario estivo cancellato.

Turni: stravolto l’orario del lavoro a turni, violando gli accordi verbali presi in sede di trattativa per il contratto di 2° livello.

Uffici e postazioni di lavoro: gestione degli spazi non funzionale all’attività lavorativa; aggregazione disomogenee di uffici senza criterio razionale; Open Space inadatti per lo svolgimento di alcune attività lavorative che prevedono frequenti riunioni online.

Ricambio generazionale: ai lavoratori che hanno i requisiti per poter accedere alla pensione, non gli viene riconosciuto nemmeno un minimo incentivo di gratificazione per gli oltre 40 anni di lavoro in azienda, come da buone prassi consolidate nel tempo.

Assenza di autonomia decisionale della funzione della Gestione del Personale: relazioni sindacali tra RSU e HR ridotte a brevi e banali informative; mancanza di risposte ai lavoratori in merito ai servizi e alle problematiche che riguardano sia gli aspetti personali che quelli relativi alla gestione quotidiana dell’attività lavorativa.

Mensa: ambiente inadeguato e rumoroso, qualità dei pasti scadente, organizzazione logistica di accesso al servizio disordinato e caotico (nonostante l’impegno degli addetti).

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