New York – Ci risiamo. Con l’arrivo delle festività natalizie e l’aumento consistente delle spedizioni e dei trasporti arrivano anche i problemi annessi e connessi e di conseguenza le preoccupazioni di riuscire a far fronte alla domanda del mercato.
Con il Covid, si ricorderà, i porti statunitensi subirono intoppi da imbuto duranti settimane. Passato il Covid sono altri i problemi che potrebbero incidere sui trasporti e sulla logistica. Come il potenziale sciopero minacciato per motivi sindacali.
Si sa infatti che le aziende statunitensi sono preoccupate per uno sciopero, al momento solo potenziale, che potrebbe paralizzare e cioè chiudere un qualcosa come trenta porti già dalla prossima settimana.
Uno sciopero massiccio, generale diremmo dalle nostre parti, dunque che avrebbe come immediata conseguenza l’aumento delle tariffe di trasporto.
A minacciare lo sciopero se i Terminal non concederanno significativi aumenti salariali e restrizioni all’automazione è l’International Longshoremen’s Association, il più grande sindacato dei lavoratori marittimi del Nord America, che rappresenta 30.000 lavoratori portuali dal Maine al Texas.
Già la prospettiva di uno sciopero porta a pensare all’incremento dei prezzi in vista e durante la stagione natalizia, perché ridurrebbe il numero di navi scaricate con la conseguenza ovvia sul prezzo finale dei prodotti e sui costi a carico dei consumatori.
Tanto è che per evitare interruzioni, i rivenditori hanno anticipato le importazioni e prenotato spazi di trasporto, inducendo con questa mossa già un primo aumento nei costi di trasporti, Si valuta che l’incremento già in atto sia del 20%.
Ma a catena oltre alle grandi aziende corse ai ripari anche le piccole imprese stanno accelerando le importazioni, con un significativo aumento del costo medio di spedizione per un container da 40 piedi dall’Europa settentrionale alla costa orientale degli Stati Uniti.
Quanto ai costi di spedizione dall’Asia potrebbero anch’essi crescere ma se lo sciopero dovesse durare nel tempo cioè più di una settimana, con effetti diretti e indiretti comunque anche sui traffici europei e asiatici.
Cioè a dire che le conseguenze dello sciopero, prima ancora che sia attuato, già per il solo fatto di essere stato annunciato ha effetti sull’intera catena del trasporto tanto è vero che oltre a quanto sottolineato sopra c’è da aggiungere che in previsione delle possibili azioni sindacali, anche i principali armatori hanno già annunciato nuovi sovrapprezzi.