LA SPEZIA – Al via le operazioni di pulizia dell’area che l’Autorità di sistema portuale ha individuato per ricoverare temporaneamente la struttura del ponte della darsena di Pagliari.
Ne ha dato notizia CittàdellaSpezia ricordando che il ponte era crollato la mattina del 12 maggio 2021 durante le operazioni di chiusura, che sono stati effettuati i rilievi del caso e che “l’inchiesta procede con la bellezza di 35 persone indagate a vario titolo”.
Dunque quello che resta del ponte mobile della Darsena Nautica, lo scheletro insomma, potrà finalmente – è proprio il caso di sottolinearlo – essere rimosso ed essere trasferito in un vicino terreno.
I tecnici dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale (Asdp) “stimano che le operazioni propedeutiche alla rimozione del ponte andranno avanti per una quarantina di giorni, con il montaggio dei mezzi e delle attrezzature necessarie”.
E avvertono che “durante il montaggio del braccio della gru che sarà utilizzata per il sollevamento del ponte verrà vietato l’accesso ai mezzi al rimessaggio Nora Spa mentre quando sarà stabilita la data della rimozione della struttura questa dovrà essere comunicata alla Capitaneria di porto per l’emissione delle ordinanze dovute per la sicurezza della navigazione”.
Ci si era ritornati a domandare alla fine della recente e seconda stagione di blocco delle attività della Darsena se almeno la terza stagione, la prossima, poteva essere salvata.
Ora, con questa decisione almeno un passo avanti si è fatto con lo sbocco a mare che tra un mese e mezzo sarà liberato dal ponte mobile diventato (sarà interessante capire le cause dal plotone dei periti fatti scendere in campo) un’ ingombrante struttura.
Resistono tre considerazioni oggettive e di fondo su questa vicenda.
La prima è che ancora una volta le lungaggini della carte confermano di non tener conto delle esigenze dell’imprenditoria (e Dio sa quanto ce ne sarebbe bisogno) che non solo si è dovuta arrangiare in un contesto di perdita di produttività e di maggiori costi per aggirare via terra l’ostacolo, come abbiamo avuto modo di commentare.
La seconda è che non si è osato immaginare quale caos avrebbe provocato nella circolazione ordinaria questa situazione se non ci fosse stata la provvidenziale strada pensata e realizzata come servizio alle attività della nautica.
La terza è davvero impietosa quando si fanno (e si sono fatti a iosa) i paragoni sulla tempistiche con ponti crollati, fatte le debite proporzioni, a Genova e a Albiano Magra …