San Giorgio: l’importante museo ospitato nell’antico castello San Giorgio dal quale si domina la città e il golfo della Spezia

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LA SPEZIA – Sorge, nel cuore della città alla Spezia, una fortificazione che durante la storia è stata protagonista di diversi conflitti, spesso subendo distruzioni e successive ricostruzioni.

 
Forte militare genovese che sorge sulle alture della città, il Castello di San Giorgio è ad oggi uno dei punti di riferimento per quanto riguarda la storia e la cultura cittadina; ma come e perché nasce il castello?
 
Il nucleo originario del maniero, ricostruito nel corso dei secoli, sorse nel 1262 per volere di Nicolò Fieschi il quale voleva accentuare il suo dominio nella zona, ampliando l’antica fortezza già sul Poggio. Siamo nel 1273 quando Oberto Doria e le sue truppe distrussero e saccheggiarono l’intera città, costringendo il Fieschi a cedere tutti i suoi possedimenti alla Repubblica. Quasi un secolo dopo, nel 1343, iniziarono le ricostruzioni con nuove mura che ad oggi rimangono una testimonianza di circa trecento metri con ancora riconoscibili e distinguibili le caratteristiche merlature ghibelline.
 
Una successiva ristrutturazione avvenne nel 1606 dove i genovesi costruirono la parte superiore della fortezza ed è proprio nello stesso periodo che il Golfo vide il prolificare di questo genere di fortezze (come Portovenere e Lerici); lo scopo era, ovviamente, la difesa del territorio.
 
Con il Regno di Sardegna furono riorganizzate le opere difensive del territorio della Sardegna. Il castello di San Giorgio fu consegnato all’amministrazione comunale e anche nel 1885 fu probabilmente demolito per costruire nella sua zona il nuovo ospedale civile; quello nuovo fu costruito sulla collina di San Cipriano, sede dell’attuale ospedale Sant’Andrea.
 
All’interno del forte si trova il museo Formentini, fondato nel 1873 e dedicato a Ubaldo Formentini, direttore sia della biblioteca che del museo tra il 1923 e il 1958. Esso si sviluppa su due piani, quasi volesse portare le persone che giungono li a visitarlo in una specie di viaggio nel tempo con uno spettro storico che va dalla preistoria sino al Medioevo. Il piano terra ospita una collezione di reperti neolitici recuperati dall’Isola Palmaria, Capo Corvo ed Equi Terme, una collezione di stele dell’età del ferro tra cui tutte le stele di Pontevecchio, e testimonianze storiche dei “castellari”, antichi insediamenti risalenti all’età del bronzo recuperati nelle necropoli di Ameglia e Genicciola, a Podenzana.
 
Parlando invece del secondo piano, si possono ammirare a collezione Fabbricotti, che comprende reperti romani “presi in prestito” dalla città di Luni, come oggetti funerari e domestici, statue, mosaici e pezzi di marmo risalenti all’epoca bizantina e carolingia. Se siete curiosi di approfondire, invece, Luni come storia e come reperti vi consigliamo di seguire
la nostra guida dell’antica città romana.
 
Per scoprire nel migliore dei modi San Giorgio sono disponibile guide turistiche che sapranno come coinvolgervi al meglio nella storia della fortezza.

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