Salvato da un filantropo l’ex yacht-spia Argo della Marina Militare sarà restaurato

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LA SPEZIA – Che fine ha fatto Argo, l’ex motoryacht-spia della Marina Militare diventata la barca di rappresentanza al servizio dei Presidenti della Repubblica Italiana?

La domanda era stata posta in una delle relazioni al convegno di sabato 27 gennaio scorso al Palace Grand Hotel di Varese in occasione del 9° Convegno Nazionale sulle Imbarcazioni d’Epoca “Tra Legno e Acqua”.

E a svelare il mistero era stato lo yacht designer e docente universitario genovese Francesco Foppiano a rivelare quale sarà il futuro di Argo salvato da un filantropo. E la conferma eccola: sì lo storico 24 metri Argo costruito come yacht di lusso nel 1971 dai Cantieri Italcraft di Gaeta per la Marina Militare Italiana continuerà a navigare.

Ma andiamo con ordine. Come vi abbiamo già raccontato Argo era stato utilizzato come ‘unità spionaggio di segnali elettromagnetici’ per controllare le unità sovietiche nelle acque del Mediterraneo durante la Guerra Fredda con il nome di ‘Men 209’ venne poi trasformato come idro ambulanza in caso di incidenti ai sottomarini e infine, nel 1999, in panfilo per i presidenti Carlo Azeglio Ciampi e Giorgio Napolitano, ma anche per capi di Governo fra i quali Silvio Berlusconi.

Da oltre venti anni Argo era abbandonato nell’arsenale marittimo della Spezia; nel 2020 lo yacht ha rischiato anche di essere demolito ma l’interesse mostrato attorno all’imbarcazione, costruita in legno e dalla storia avventurosa e affascinante, determinò un secondo bando per la vendita. Alla fine l’Argo è stato aggiudicato nel 2023 per la cifra di 46.200 euro all’imprenditore cremonese cavalier Giovanni Arvedi, industriale in campo siderurgico, presidente della Cremonese e filantropo.

Come detto all’inizio la notizia è stata rivelata nel corso del convegno “Tra legno e acqua” che si è tenuto a Varese per voce del professore universitario e yacht designer Francesco Foppiano.

Lo yacht è costruito in fasciame di legno, con quattro cabine e alloggi per sette componenti dell’equipaggio, ed è stato trasferito  dalla Spezia alle officine meccaniche navali San Giorgio del Porto di Genova dove sarà sottoposto a un lungo restauro di cui si prevede la conclusione nel 2025. I lavori che verranno eseguiti avranno un costo che si aggira intorno ai 2 milioni di euro.

 

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