Ricci (Fermerci) a Monaco: serve più coordinamento europeo e più semplificazione

Monaco di Baviera – “Il trasporto intermodale è un pilastro essenziale per la logistica italiana ed europea: è la chiave per coniugare competitività, sostenibilità e resilienza delle nostre filiere produttive”.

Lo ha dichiarato Giuseppe Rizzi, Direttore Generale di Fermerci, a margine del “Fermerci Europa – Competitività e resilienza dei corridoi intermodali”, evento organizzato nell’ambito di Transport Logistic 2025 a Monaco di Baviera.

Nonostante le aspettative positive, sono ancora molte le criticità che affliggono il settore e che ne impediscono la ripresa e lo sviluppo, in particolare il difficile contesto internazionale e le interruzioni della rete causate dal completamento delle opere previste dal PNRR sia a livello nazionale che europeo.

In Italia – ha spiegato Rizzi – RFI sta gestendo in modo efficace la pianificazione delle interruzioni ferroviarie necessarie al completamento delle opere PNRR, grazie ad una programmazione attenta e ad un costante dialogo con gli operatori del trasporto ferroviario merci. Purtroppo – ha aggiunto – la stessa logica di pianificazione condivisa non è ancora sufficientemente applicata in altri Paesi europei, determinando criticità per i flussi transfrontalieri. È quindi fondamentale un vero coordinamento tra i gestori europei delle infrastrutture ferroviarie, per mitigare gli effetti delle interruzioni sui corridoi merci e garantire la piena operatività del trasporto ferroviario internazionale”.

Rizzi ha inoltre sottolineato la necessità di politiche europee più aderenti alle reali esigenze del mercato: “La proposta di revisione della Direttiva sul trasporto combinato è un passaggio importante, ma occorre un forte coordinamento tra gli Stati membri per evitare disallineamenti normativi e attuativi, che rischiano di vanificare gli investimenti realizzati per ammodernare la rete ferroviaria e costruire un vero spazio ferroviario unico europeo”.

Un tema particolarmente sensibile per il settore riguarda anche il regime degli aiuti di Stato. “La proposta di esentare dalla notifica preventiva alla Commissione Europea le misure di sostegno al trasporto ferroviario merci e intermodale è uno strumento indispensabile per accelerare il raggiungimento degli obiettivi europei di traffico ferroviario merci. In assenza di questa misura, i tempi autorizzativi possono compromettere l’efficacia degli interventi e mettere a rischio gli stessi finanziamenti, come purtroppo accaduto in Italia con il Decreto ‘Loco e Carri’”.

Proprio su questo punto, Rizzi ha ricordato come il definanziamento del Decreto abbia generato pesanti ripercussioni sugli operatori: “Tra il 2021 e il 2023 erano già stati effettuati ordinativi per circa 700 milioni di euro, per l’acquisto di 196 nuove locomotive e carri merci. Investimenti assunti sulla base di impegni normativi e dell’attesa erogazione dei contributi. Ad oggi, le aziende restano in attesa dell’assegnazione delle risorse, nonostante l’esposizione finanziaria già sostenuta”.

“Se vogliamo davvero rilanciare il trasporto ferroviario merci come asse strategico per la competitività europea – ha concluso – servono certezze normative, regole semplici e piena cooperazione tra tutti i soggetti coinvolti, a livello nazionale ed europeo”.

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