Genova – Sette associazioni dell’autotrasporto territoriale (Anita, Cna Fita, Confartigianato Trasporti, Fai, Fiap, Lega Cooperative e Trasportounito) avevano inviato una lettera al sindaco di Genova e ai presidenti della Regione Liguria e dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure per chiedere il pagamento urgente dei rimborsi relativi ai ritardi causati dai cantieri autostradali della Liguria.
Dopo la parole al vetriolo la lettera si chiudeva con un ultimatum: se entro la data del 15 febbraio non si smuoverà nulla, nel capoluogo ligure scatterà un fermo generalizzato dell’autotrasporto.
Il motivo di questo stato di agitazione? L’ultima assicurazione delle istituzioni è del 5 maggio 2022, quando nel corso di un Assemblea di Autostrade per l’Italia fu ricordato che gli autotrasportatori operativi nel territorio genovese avrebbero dovuto ricevere 180 milioni di euro, provenienti dalle risorse messe a disposizione dall’Aspi come risarcimento per il territorio all’indomani del crollo del ponte Morandi. Ma nulla si è smosso.
Per evitare il fermo dell’autotrasporto a Genova le associazioni si augurano che sia effettivamente costituito il promesso tavolo tecnico entro il 21 febbraio.