Berna – Oltre che a riconoscere la fattiva collaborazione dell’Italia al contrario della Germania, come si è visto, Reto Jaussi, segretario generale dell’associazione ASTAG dell’autotrasporto svizzero manda messaggi chiari al mondo del trasporto.
Come quello per cui “è l’ora di affermare onestamente che è indispensabile migliorare tutta la catena di trasporto, il che significa potenziare la ferrovia ma senza indebolire la strada, rendendosi conto, al di là degli slogan, che si tratta di due vettori complementari: il traffico di transito deve passare sui binari. Ma i trasporti interni alla Svizzera, specialmente quelli brevi, dovranno sempre essere fatti su strada. Ci vogliono entrambi”.
Secondo Jaussi, per affrontare le sfide di sovraccarico che incombono sulle infrastrutture, è indispensabile “un cambio di mentalità in parlamento. Purtroppo in tanti pensano che la strada e la ferrovia stiano combattendo una battaglia tra di loro. Non è così. Noi lavoriamo molto bene con le FFS, entrambi abbiamo bisogno dell’altro. Non siamo antagonisti ma alleati. Dobbiamo svilupparci insieme”.
È il caso di ricordare che in Svizzera le grandi infrastrutture ferroviarie continuano a essere finanziate attraverso una tassa sui mezzi pesanti e quindi sull’autotrasporto. Tassa che per il solo progetto Alptransit ha prodotto 25 miliardi di investimenti.
Fonte: Seareporter