Rapporto economico sulla Spezia: recupero pieno di quanto perduto nel 2020

Tempo di lettura: 4 minuti

 LA SPEZIA –  In occasione dell’insediamento della Consulta, la Camera di Commercio ha presentato il “Rapporto economico provinciale 2022” curata con la collaborazione scientifica del Centro Studi Tagliacarne. Di seguito pubblichiamo la prima parte della sintesi.

 

La creazione di valore in provincia della Spezia – Nel triennio 2019-2022 il valore aggiunto spezzino aumenta complessivamente molto più rapidamente di quello italiano (+12,4% rispetto al +8,6% nazionale). Nel solo 2022 la provincia mostra una crescita del valore aggiunto del +9,4%, quasi in linea con il dato regionale (+9,7%), ma superiore di 2,5 punti rispetto alla variazione nazionale. Tali dinamiche comportano un pieno recupero di quanto perso nel 2020, con una marginalità positiva di 4,4 punti percentuali.

Tutti i settori si rivelano in crescita. L’industria cresce del +21,7%, piu del doppio della media italiana. Anche agricoltura (+5,6%) e altri servizi crescono a ritmi (+4,8%) superiori alla media nazionale (rispettivamente +2,4% e +3,8%). Le costruzioni crescono anch’esse rapidamente (+12,1%), piu intensamente dell’Italia nel complesso (+10,4%). Il comparto del commercio, dei trasporti, del turismo e dell’informazione e comunicazione, dal canto suo, cresce in modo interessante (+9,9%) ma al di sotto della media nazionale (+10,6%).

La Spezia si colloca su un livello medio alto di tenore di vita, con un valore aggiunto per abitante pari a 31,7 mila euro nel 2022, pari al 106,8% della media nazionale. La provincia si colloca al 29-mo posto fra le province italiane per ricchezza pro capite, guadagnando nel triennio 2019-2022 ben 9 posizioni nella graduatoria nazionale, di cui 5 soltanto nel 2022.

Il sistema produttivo – A fine 2022, le 20.687 imprese registrate in provincia della Spezia costituiscono il 13% circa del totale regionale, crescendo di 16 unita nell’anno. Un incremento marginale che si compone di non modesti mutamenti interni. Si assiste, infatti, ad un incremento delle società di capitale, evidentemente dettata da esigenze di mercato, con la provincia che segna un incremento in tale ambito nel 2022 del +5% (Italia +2,8%) e nel periodo 2019 – 2022 del +13,5% (Italia +10,4%). Le imprese che hanno adottato tutte le altre forme giuridiche (imprese individuali, societa di persone, altre forme) si rivelano in flessione.

Nel 2022 e nell’ultimo triennio si è assistito, in provincia, ad una contrazione di imprese attive per quanto concerne l’agricoltura (-2,4% nel 2022), le costruzioni (-2,5%) ed il commercio -4,3%); al contrario, si registra una dinamica favorevole per quanto concerne i servizi di alloggio e ristorazione (+0,7%) e le attività immobiliari (+1,5%). Nel medio periodo (2019 – 2022) crescono anche il manifatturiero e le altre attivita . L’artigianato spezzino e articolato su 5.134 imprese, stabile nel 2022.

Nel primo semestre 2023, le imprese spezzine diminuiscono (registrate -0,4%; attive -0,3%) a tassi analoghi a quelli nazionali.

Il commercio estero – Sono 235 le imprese della provincia della Spezia che operano sui mercati internazionali, coinvolgendo oltre 4,5 mila addetti. Fra 2019 e 2022, le esportazioni provinciali sperimentano una crescita molto vivace (+58,7%, +7% nel 2022) distaccandosi in misura notevole dalla performance del resto del Paese.

Particolarmente favorevole e stata la dinamica del settore dei prodotti in metallo, imperniato soprattutto su fonderie ed altre fabbriche dell’indotto (+32,9%), dell’elettronica e delle apparecchiature e macchinari (+22,5%) e degli altri prodotti (+61,8%). Viceversa, le attività cantieristiche, registrano una contrazione dell’export del 19,3%.

Le importazioni provinciali, nel 2022, crescono del 131,7%. Come risultante complessiva di tali andamenti, il saldo di bilancia commerciale spezzino, nel 2022, assume un valore negativo di oltre 1,3 m euro.

Il mercato del lavoro – Nonostante un lieve calo dell’occupazione (-1,9% rispetto al 2019, e nello specifico circa 500 occupati in meno rispetto al 2021), il tasso di occupazione provinciale rimane stabile nel triennio, passando dal 64,1% del 2019 al 64,2% nel 2022. La tenuta del tasso di occupazione, che evidenzia anche una lieve risalita per la componente maschile (+1,7 punti) a fronte di una discesa di quella femminile, dipende dal decremento demografico. Lo stock occupazionale provinciale guadagna addetti in misura consistente nel comparto dell’industria in senso stretto (+39% nel 2019-2022). Viceversa, l’occupazione nelle costruzioni diminuisce di circa il 6%; anche il comparto commerciale e turistico, nel corso del triennio, perde più di un terzo della sua occupazione.

Il tasso di disoccupazione spezzino, nel triennio 2019-2022, diminuisce in misura consistente, passando dal 9% all’8,2%. I circa 900 disoccupati in meno registrati in questo arco temporale non dipendono da un allargamento dell’occupazione, ma da una riduzione delle forze di lavoro, indotta sia dal calo demografico, sia dall’inattività. Si allargano anche i divari di genere: mentre il tasso di disoccupazione maschile, nel triennio, scende di 2,1 punti nel solo anno 2022, quello femminile rimane superiore, per quattro decimali, ai livelli pre pandemici, attestandosi sull’11,9%. Una considerazione simile puo essere fatta per i giovani: lo specifico tasso di disoccupazione, pur scendendo al 27% nel 2022, valore inferiore rispetto ai livelli del 2019, e di quasi 10 punti piu alto della media nazionale.

Le previsioni formulate dalle imprese indicano come, a luglio 2023 sono programmate circa 2.460 entrate di addetti; nel terzo trimestre del 2023, le entrate previste di nuovo personale raddoppiano rispetto al medesimo periodo 2022. Le entrate previste si concentrano per l’81% nel settore dei servizi, in particolare nella filiera della ristorazione e del turismo ed in misura minore nel commercio, nei servizi alla persona e alle imprese. Una dinamica positiva e stata anche manifestata dalle imprese di costruzione.

La popolazione – Nel 2022, la popolazione spezzina perde 731 unità rispetto al 2021, diminuendo dello 0,34%, piu rapidamente rispetto alla media nazionale. L’indice di vecchiaia, pur superando di oltre 60 punti il dato nazionale, rimane sotto di circa 17 punti rispetto a quello ligure; la relativa dinamica e pero piuttosto intensa, guadagnando 11,2 punti fra 2018 e 2022. Una popolazione anziana si traduce in una natalita ridotta, pur in presenza di indici di nuzialita persino leggermente migliori di quelli del resto del Paese.

(Report 1 continua)

Condividi :

Altri Articoli :

Iscriviti alla nostra newsletter