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Dal Salone di Genova, sul quale si è appena abbassato il sipario, sono arrivate tante indicazioni tra le quali merita, riassuntivamente, il bilancio di quello che rappresenta in Italia la Blu Economy.
“Alla domanda quanto vale oggi in Italia la Blu Economy nel suo complesso? ha risposto e risponde il Nono Rapporto nazionale redatto proprio sull’economia del mare, presentato dalla Camera di Commercio di Frosinone e Latina, promosso da Informare, Azienda speciale della Camera di commercio, ed elaborato dal Centro studi Guglielmo Tagliacarne e da Unioncamere.
“La blue economy in Italia – si legge nel Report – produce ricchezza per oltre 130 miliardi anche se nel 2020 gli effetti della pandemia si sono fatti sentire pesantemente (-10,7 miliardi di euro di valore aggiunto rispetto al 2019), soprattutto per quanto attiene alla parte turistica del comparto.
«Nel 2019 – ha spiegato Antonello Testa, consigliere delegato di Informare – la Blue Economy ha prodotto 47,5 miliardi di valore, miliardi di euro che hanno attivato, per l’effetto moltiplicativo, altri 89,4 miliardi di valore aggiunto, per un ammontare di ricchezza prodotta pari a 136,9 miliardi, che rappresenta l’8,6% del valore aggiunto prodotto dall’intera economia nazionale.
In definitiva, possiamo dire che, per l’effetto moltiplicativo, ogni euro prodotto dalla blue economy ne ha attivati altri 1,9 nel resto dell’economia».
Questi dati sintetici ma significativi nel loro messaggio hanno fatto poi dire a Gaetano Fausto Esposito, direttore generale del Centro studi Tagliacarne, che «la Blu Economy ha un ruolo centrale nello sviluppo economico del Paese: il suo valore diretto è superiore di una volta e mezzo quello dell’agricoltura”.
E ancora: “Un importante contributo viene dal Mezzogiorno, che produce un terzo dell’intero valore nazionale dell’economia blu”.
Questo nonostante che “la pandemia da Covid 19 abbia colpito duramente anche la filiera della blue economy, che ha perduro, come si è visto, 10,7 miliardi nel 2020 (che in percentuale significano un – 22,4% se rapportato al 2019), una perdita che corrisponde a quasi un quarto del valore complessivo nazionale”.
C’è da specificare, comunque, nella disaggregazione delle voci, che la perdita si riferisce alla componente più strettamente legata al turismo.
Ha tenuto invece e bene il comparto della cantieristica che, pur subendo nel complesso una contrazione dell’11% di valore aggiunto, anche per effetto delle commissioni acquisite all’estero.
Per chi volesse approfondire l’analisi aggiornata ad oggi della Blu Economy può consultare ovviamente il IX “Rapporto nazionale sull’economia del mare” che al Salone di Genova è stato presentato nella sua estrema sintesi.