Madrid – Prosegue da dieci giorni la protesta degli autotrasportatori spagnoli che si è diffusa a macchia d’olio in tutta la Spagna paralizzando il settore alimentare e comportando perdite stimate intorno ai 600 milioni di euro.
Gli autotrasportatori hanno cominciato a bloccare le strade in varie province spagnoleper protestare contro il caro prezzi del carburante, che ha subito un’impennata con lo scoppio della guerra in Ucraina. E anche le associazioni che avevano preso le distanze dalle proteste hanno lanciato un ultimatum al governo: o soddisferà le rivendicazioni dei trasportatori o prenderanno anche loro parte agli scioperi.
Tra le rivendicazioni c’è anche la proibizione dell’appalto dei servizi di trasporto su strada con stime al di sotto dei costi operativi. In seguito all’aumento del costo del carburante, i trasportatori stanno infatti subendo ingenti perdite e perseguono il raggiungimento un accordo come quello francese, che prevede sussidi ai trasportatori per 4 mesi nella misura di 15 centesimi al litro per ogni rifornimento. Tra le altre richieste vi sono anche il divieto di carico e scarico da parte dei camionisti e 400 milioni di euro di aiuti pubblici da distribuirsi tra gli addetti ai lavori in misura differente, proprio come in Francia, a seconda della grandezza del mezzo, dai 300 euro ai conduttori di furgoncini ai 1300 euro per coloro alla guida di camion per il trasporto di carichi pesanti.
Fonte: Trasporto Europa