Pressing di Assonautica Italiana su Regioni e Governo per il pieno riconoscimento della sua funzione turistica

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Roma – L’affermazione del valore economico e turistico della nautica da diporto e dei porti e approdi turistici come strutture turistiche è l’obiettivo delle proposte che il presidente di Assonautica Italiana Giovanni Acampora ha inviato al presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga chiedendogli di coinvolgere i presidenti delle Regioni e i ministri del Turismo, delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile e dell’Economia e delle Finanze.

Ecco in dettaglio le proposte cardine di questa offensiva a tutto campo perché si volti davvero pagina su un settore variegato che è uno dei pilastri fondamentali e fondanti della Blu Economy.

Prima proposta – Considerare la navigazione da diporto come un segmento turistico così come si parla di turismo enogastronomico, turismo all’aria aperta – camper e roulotte – mototurismo, cicloturismo, rivolgendo istanza al Ministro del Turismo per attivare anche per il turismo nautico, le attività tipiche di valorizzazione e promozione turistica, sia nel costruendo hub digitale turistico – piattaforma nazionale prevista nel Pnrr – sia nei Piani di Promozione dei prodotti e destinazioni turistiche italiane del Ministero e dell’ Enit.

Seconda proposta – Coinvolgimento delle Regioni perché accelerino il recepimento della figura dei “marina resort” in tutte le legislazioni turistiche regionali quali strutture turistico ricettive all’aria aperta. E che venga avviata al più presto, a tutela e garanzia dei turisti italiani e stranieri, l’attività di armonizzazione delle diverse definizioni e classificazioni regionali dei marina resort, provvedendo altresì, a dare chiara e condivisa regolamentazione alle nuove forme di ricettività turistica di “static charter” (locazione all’ormeggio) già molto diffuse a livello internazionale e presenti nella realtà italiana, come l’albergo nautico diffuso, le house boat, il bed & boat.

Terza proposta – Per favorire una coordinata e definita regolamentazione turistica regionale di queste nuove forme di servizi e accoglienza turistica, la richiesta di coinvolgimento e concertazione del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile per la previsione nel Codice della Nautica, tra le forme di uso commerciale turistico delle unità da diporto, oltre alla locazione e noleggio, anche la funzione turistico-ricettiva svolta con la locazione e noleggio di un mezzo nautico o di un bene mobile galleggiante all’ormeggio, come nel caso del cosiddetto “charter statico”.

Quarta proposta – Per il definitivo sviluppo delle vacanze in barca lungo le coste e i fiumi del nostro Paese attraverso la locazione e noleggio di unità da diporto tramite società di charter appositamente registrate, si è richiesto al presidente Fedriga il suo intervento e quello della Conferenza affinché venga rivolta istanza di coinvolgimento del Ministero dell’Economia e delle Finanze, per la definitiva considerazione delle società di charter nautico, quali società di servizi turistici. Come noto, le società di locazione e noleggio svolgono la loro attività attraverso l’uso del bene strumentale o “impianto produttivo” rappresentato dall’unità o imbarcazioni da diporto, occorre pertanto applicare verso queste società forme di supporto e agevolazioni fiscali e burocratiche al pari delle numerose forme e attività di servizi turistici italiane, come è in molti Paesi europei.

“Assonautica Italiana – ricorda e precisa Giancarlo Vinacci, head of Advisory Board di Assonautica Italiana – è un soggetto istituzionale partecipato da Unioncamere, da molte Camere di Commercio e da 36 Assonautiche Territoriali. Grazie alla recentissima modifica statutaria, che la vedeva come interfaccia di nautica da diporto, porti e marine, si pone come il collettore ”targato Confcommercio“ per lo sviluppo dell’intera filiera dell’Economia del Mare.

Il nuovo parterre annovera 208.606 imprese censite ed evidenzia l’importanza della Blu Economy anche in territori non sfiorati dal mare. Basti pensare alle 6.000 aziende lombarde o alle oltre 30.000 romane. Sono certo che questa nuova veste attrarrà rapidamente l’interesse anche di tutte le Camere di commercio continentali e contiamo di allargare l’Advisory Board a referenti qualificati in rappresentanza dei settori della filiera blu”.

Giancarlo Vinacci ha dal canto suo costituito un think tank che, con il Centro Studi Borgogna, intende valorizzare l’economia del mare, come settore di rilevanza strategica per il nostro Paese che presenta ulteriori, importanti potenzialità di crescita e sviluppo. Il think tank ha già realizzato due incontri, a Milano e a Genova, con operatori ed esperti dei settori in cui si articola l’economia del mare, e a febbraio Acampora e Vinacci porteranno alla Camera proposte e analisi emerse da quegli incontri.

Fonte: Business Journal Liguria

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