LA SPEZIA – Il Porto della Spezia era stato scelto dall’Ente bilaterale Nazionale dei Porti per avviare la ricerca in materia di sicurezza nel 2015 e alla Spezia si è concluso questa mattina il primo ciclo dell’ indagine estesa a tutti i porti italiani.
Si è infatti concluso nell’Auditorium dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale il mandato del presidente Luigi Robba e del vice presidente Maurizio Colombai, che dopo i saluti del presidente Mario Sommariva, ai numerosi partecipanti in collegamento da remoto oltre ai presenti in sala, ha ripercorso il lavoro dell’Ente nazionale, del quale fanno parte l’Associazione dei porti italiani, Assiterminal, Assologistica, Fise Uniport, Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, con un focus sulla fondamentale questione della sicurezza.
Il perché della scelta del Porto della Spezia, tra i tanti italiani, Luigi Robba lo ha spiegato, in margine al convegno, per il fatto che trattandosi di un importante scalo medio sarebbe stato un modello di ricerca ideale proprio per avviare il monitoraggio sulla sicurezza dei lavoratori in un ambito nel quale si sarebbe potuto lavorare per contenere i rischi insiti in un sistema appunto complesso.
Monitoraggio che ha poi dato vita a un vero e proprio Rapporto sull’andamento infortunistico nelle operazioni portuali grazie per la presenza, alla Spezia, della prima e unica, quanto originale, Scuola Nazionale Trasporti e Logistica, scelta per operare come segreteria organizzativa e scientifica, per le sue conoscenze e competenze in materia di sicurezza, non solo per il monitoraggio nazionale ma anche per l’aggiornamento del fenomeno.
Aggiornamento, a due anni di distanza, del primo Report, diventato un punto di riferimento essenziale in materia, che è stato presentato, subito dopo gli interventi del Presidente della Scuola Piergino Scardigli e del direttore Federica Catani che hanno spiegato il metodo di indagine adottato indicando nella formazione lo strumento di prevenzione e di contrasto al fenomeno, dal vice presidente Renato Goretta.
Un Report che, hanno concordato tutti gli intervenuti, moderati dal professor Davide Maresca, deve essere la base quantitativa e qualitativa, per contribuire a rendere il comparto portuale e logistico sempre più sicuro.
Lo stesso Renato Goretta ha peraltro rilevato le criticità da correggere per arrivare, partendo dai dati su quali lavorare, ad avere in tempi rapidi la situazione costantemente sotto controllo. Ma per arrivare a questo obiettivo irrinunciabile occorre che i dati affluiscano in tempo, diciamo reale, da tutte le realtà portuali italiane. Perché così non è stato fino ad oggi. Tanto è vero che il Report si basa sui dati relativi agli infortuni di dodici delle sedici Autorità portuali, anche se il campione esaminato offre indicazioni complessive di per se stesse sufficienti a fotografare il fenomeno e a elaborarlo nella sua dinamicità.
Ma il tema è così importante che continueremo a tenerlo in agenda per sviluppare ogni aspetto positivo e negativo criticamente emerso dal convegno di questa mattina. Anche se possiamo positivamente anticipare che il trend degli infortuni nelle operazioni portuali sono dati in diminuzione.
(1 – continua)
Nella foto di Emanuele Rubino: sopra il titolo il relatore del Report Renato Goretta, vice presidente della Scuola Nazionale Trasporti e Logistica; qui in alto l’intervento del presidente Mario Sommariva e qui sopra l’intervento del direttore della Scuola Nazionale Trasporti e Logistica Federica Cattani (Immagini di