Porto di Marina di Carrara: dal piano regolatore del 1981 ecco i sei punti concordati per il nuovo strumento urbanistico

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 Prima di esporre la proposta di Piano Regolatore Portuale del Porto di Marina di Carrara “come occasione per rispondere alle esigenze del territorio” la relazione al Piano Operativo Triennale (POT) dedica propedeuticamente un capitolo al Piano Regolatore Portuale vigente.

di Mario Sommariva

Il porto di Marina di Carrara è dotato di vigente Piano Regolatore Portuale (PRP) approvato con D.M. 1007-894 del 27/04/1981.

Le infrastrutture marittime attuali del porto di Marina di Carrara sono le seguenti:

  • Molo di Ponente e Diga Foranea;
  • Molo di Levante;
  • Banchine Chiesa, Taliercio, Buscaiol, Fiorillo, Servizi;
  • Piazzale Città di Massa.

Il P.R.P. del 1981 prevede per la banchina Taliercio una lunghezza di 460 m, allo stato attuale la lunghezza della banchina è di 435 m.

L’Accordo finalizzato allo sviluppo condiviso del porto di Marina di Carrara

Come già indicato nei paragrafi precedenti, l’attuale PRP vigente del porto di Marina di Carrara risale al 1981 ed è ormai obsoleto e non è più in grado di offrire adeguate risposte alle aspettative di sviluppo degli operatori portuali, essendo stato peraltro approvato prima dell’introduzione della L. 84/1994.

Di conseguenza, l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale si sta adoperando per dotare il Porto di Marina di Carrara di un nuovo PRP sviluppato ai sensi della L. 84/1994.

Il Documento di Pianificazione Strategica di Sistema (DPSS) del Mar Ligure Orientale

L’approvazione del DPSS del Mar Ligure Orientale ha segnato un punto di svolta e ha dato nuovo impulso ed entusiasmo al porto di Marina di Carrara, in quanto è lo strumento che definisce gli obiettivi di sviluppo e i contenuti sistemici della pianificazione e, di conseguenza, rappresenta il riferimento principale per la redazione del Piano Regolatore Portuale di Marina di Carrara.

 Il porto di Marina di Carrara, alla luce dell’accordo sottoscritto con Comune di Marina di Carrara e Regione Toscana il 13/02/2018 dovrà studiare e prevedere nel P.R.P. i seguenti punti:

  1. L’ampliamento del porto fino al limite della sponda destra del torrente Carrione, con la realizzazione di una nuova darsena e di nuovi piazzali in corrispondenza del piazzale Città di Massa, al fine di concentrarvi tutte le funzioni commerciali oggi svolte sulle banchine Taliercio e Chiesa. L’intero compendio commerciale che ne deriverà sarà pertanto specializzato nei traffici già oggi esistenti nello scalo, con particolare riferimento alle rinfuse, al project cargo e alle merci unitizzate e non in modalità ro-ro. Per tali ampliamenti, dovrà essere favorito, con idonee misure di NTA, il ricorso al progetto di finanza per la realizzazione di tali opere, in modo da limitare per quanto possibile l’investimento pubblico;
  2. Il mantenimento, seppure redistribuite e ottimizzate, delle quattro funzioni di fatto esistenti in porto, ovvero quella commerciale legata al traffico delle merci, e quelle crocieristica, cantieristica e diportistica, con dislocazione di queste ultime tre nella parte di ponente del porto. La presenza della funzione diportistica, completata con la realizzazione del travel-lift, previsto nella parte di ponente del porto, risponde alla esigenza di garantire la attualità delle previsioni del Masterplan dei porti della Toscana, alla luce della decisione di rinunciare alla costruzione di un porto turistico tra le foci dei torrenti Carrione e Lavello. Dette strutture utilizzeranno il nuovo ingresso alle aree portuali previsto nella riqualificazione del lotto 1 del waterfront o, eventualmente, un nuovo ingresso dedicato unicamente alle operazioni di alaggio e varo in corrispondenza dell’intersezione con viale XX Settembre;
  3. L’allungamento dell’opera foranea di sopraflutto, con modi e forme adeguate a garantire la salvaguardia dell’equilibrio costiero locale, ponendo particolare attenzione al problema dell’erosione costiera sulla costa apuo-versiliese, il modo che essa offra protezione alla nuova darsena ed al contempo permetta un allungamento opportuno delle banchine da destinare a crociere, il tutto nell’ottica di liberare spazi per il riassetto complessivo della nautica sociale e dei servizi portuali in genere;
  4. L’introduzione di misure pianificatorie atte a favorire sinergie funzionali tra i porti del sistema portuale del Mar Ligure Orientale, in modo specifico con riguardo almeno alle funzioni crocieristiche, diportistiche e cantieristiche, nonché volte a favorire la realizzazione di un nuovo casello autostradale nella zona retroportuale per ridurre il traffico pesante dalla viabilità locale;
  5. La valutazione di eventuali adeguamenti dei fondali del canale navigabile d’accesso e dei fondali operativi del porto al fine di assicurare competitività alla luce della evoluzione del naviglio nel prossimo ventennio;
  6. L’introduzione di misure atte a ridurre progressivamente gli impatti portuali sui quartieri urbani circostanti, attraverso un piano specifico che costituirà a tutti gli effetti un piano particolareggiato del nuovo PRP, con l’obiettivo specifico di migliorare la qualità dell’ambiente e la compatibilità delle funzioni portuali con la città, favorire bilanci energetici positivi e misure per contenere la produzione dei rifiuti. Il bilancio dei sedimenti potrà condurre, nella logica dell’ampliamento, al loro riutilizzo per ripascimento delle coste a sud. Particolare attenzione andrà posta alla foce del torrente Carrione, sebbene non interessato da alcuna ipotesi di ampliamento portuale. Tali obiettivi dovranno prevedere lo studio di soluzioni volte al cold ironing nonché possibilità di ricollocazione degli attuali spazi di sosta dei mezzi pesanti.”.

Il DPSS del Mar Ligure Orientale individua altresì la perimetrazione delle aree di interazione porto-città.

“[…] Per il Comune di Carrara, le aree di interazione sono quelle di seguito indicate, confermate nella Deliberazione del Consiglio Comunale del 04/05/2019, n.51 (allegato).

[…] sarà pertanto compito dei comuni pianificare le aree di interazione porto-città qui definite.

Nelle more della nuova pianificazione delle predette aree, continuerà a vigere la previsione degli attuali PRP vigenti.”.

(18 – continua)

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