LA SPEZIA – Il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale Mario Sommariva e il Segretario Generale Francesco di Sarcina oggi all’auditorium dell’Autorità Portuale hanno tracciato questo pomeriggio il bilancio di questo 29021 che sta per concludersi con due numeri di sintesi positivi.
Che sono il 22, virgola, per cento in più dei containers movimentati sul 2020, con in pratica il recupero sul 2019 e la riconquista del primo posto, con il sorpasso su Trieste, del numero dei treni movimentati, oltre 8mila.
Tornando a un anno esatto dalla nomina e dalla venuta del presidente alla Spezia: “Era il 29 dicembre 2021 – lo ha ricordato lui stesso – ed è passato un anno dalla mia nomina, un momento simbolico per me importante. Ma il mio non vuole essere autocelebrativo bensì un bilancio che guardi al lavoro fatto e soprattutto al lavoro che faremo”.
E ha aggiunto: “Di carne al fuoco in quest’anno ne è stata messa molta. Ringrazio le Istituzioni, i Comuni, la Regione e gli operatori del settore in primo luogo il terminalista principale del nostro sistema LSCT con il quale si è instaurato un rapporto di chiarezza, individuando una comunanza di obbiettivi”.
E quindi ricordato che “i primi mesi dell’anno sono stati dedicati ad affrontare le soluzioni per poter sbloccare il tavolo di investimenti, nel nuovo quadro generali in cui lo stesso terminalista si è trovato a operare. La necessità di trovare una nuova sintesi, di adeguare i piani del terminalista anche alle esigenze che la città ha affermato in questi mesi: collegare lo sviluppo del terminal container ad un’accelerazione della restituzione di Calata Paita alla città in un contesto in cui anche la stessa Authority doveva accelerare per la costruzione del molo passeggeri”.
Detto questo il presidente Sommariva ha affrontato il lavoro sugli strumenti della programmazione: “Ci siamo dotati di uno strumento strategico che è il piano operativo triennale 2022/24 che ha a cuore l’integrazione tra porto e città e ha individuato sette diversi pilastri di azioni che sono mirati alla realizzazione delle politiche di transizione digitale, sociale, infrastrutturale, integrazione con zone retro portuali e iniziative strategiche per migliorare condizioni di accessibilità al porto e condizioni di lavoro che vanno a formare un insieme di iniziative per cui sappiamo dove andare”
E ancora: “Siamo riusciti a costruire 10 progetti per la mitigazione ambientale, l’elettrificazione del sistema oltre alla stessa elettrificazione delle banchine che ci forniranno un’indicazione precisa scrivendo una nuova pagina del rapporto tra città e porto sul fronte della sostenibilità ambientale. Oltre alle luci c’è stata un’ombra pesante e inaspettata, la caduta del ponte Pagliari. Ponte che abbiamo deciso di ricostruire, nei tempi che saranno dettati dall’evento giudiziario”.
Riassumendo le linee portanti sono lo sviluppo del porto, un equilibrato rapporto, fondato su una sempre maggiore integrazione, tra il porto e la città, e insieme raggiungere sempre maggiori livelli di sostenibilità ambientale e green nel percorso iniziato della transizione che deve essere economica, ecologica e sociale.
Il Segretario Generale Francesco di Sarcina è entrato nei particolari dei progetti: “Abbiamo tracciato nel piano triennale delle opere un impegno importante: un primo traguardo importante a cui teniamo molto è quello di trasformare i primi 5.000 metri quadrati di Calata Paita in tempi velocissimi con una qualità di risultato degna delle migliori città europee. In termini di impegni della struttura c’è stato un grande sforzo. In parallelo la realizzazione del pontile delle crociere, previsto su Calata Paita, ha fatto progressi con l’approvazione del progetto definitivo tanto che già nei primi giorni di gennaio ci sarà consegnato il progetto esecutivo che in tempi veloci ci permetterà di realizzare le opere previste. Dopo il pontile si potrà realizzarvi sopra la stazione marittima che – ha ricordato il Segretario Generale – è è di iniziative dei privati. Notevoli sono stati sforzi anche su Marina di Carrara dove abbiamo potuto appaltare il quarto lotto del waterfront, da considerarsi un traguardo storico, un intervento di riqualificazione della diga foranea particolarmente sentito dalla comunità”.
Ha concluso di Sarcina con quello che ha definito “l’intervento degli interventi” e che attiene direttamente allo sviluppo del porto mercantile perché permetterà di mantenere alti i livelli di competitività nei confronti degli altri porti: “Sapete che LSCT è concentrata a realizzare la banchina sulla Marina del Canaletto che otterrà la massima efficacia con l’aumento dei fondali connessi al terzo bacino. Su questo stiamo lavorando alacremente su questo che è un progetto complesso perché quando si pronuncia la parola “dragaggio” viene l’orticaria a chiunque, ma siamo fiduciosi, in primis perché c’è un lavoro di analisi approfondito dei sedimenti, e noi siamo confidenti anche perché nel rapporto che stiamo costruendo rintracciamo quegli elementi di collaborazione e di buona volontà che ci fanno ritenere di poter andare avanti nel rispetto dei tempi e di potere nell’anno venturo iniziare seriamente questa complessa avventura. Nei prossimi mesi ci saranno novità”.