Porti, incubo congestion fee per lo spostamento in estate delle merci dai treni ai Tir

Roma – Torna lo “spettro” della congestion fee sui maggiori porti italiani, come già denunciato dall’allarmata nota di Assiterminal nei confronti di alcune sigle dell’autotrasporto, riportata su queste colonne in un precedente articolo.

Del rischio della applicazione di questa ulteriore ne ha parlato anche il Presidente di Unatras Paolo Uggé in una intervista pubblicata sul Secolo XIX come conseguenza dei lavori sulla rete ferroviaria che potranno complicare, nell’imminente avvio di stagione estiva, le attività logistiche dei porti italiani.

Per questi lavori si prevede infatti non solo la soppressione di treni passeggeri ma anche di treni cargo. Per cui sarà giocoforza trasferire la merce in transito dalla rotaia alla gomma per rispondere alla domanda che si prevede rimanga consistente, data l’incertezza che aleggia sul settore a cominciare dai dazi, anche per le anticipazioni sulle forniture natalizie verso gli Stati Uniti.

Nell’intervista Paolo Uggé evidenzia insomma il rischio, paventato dagli autotrasportatori, di congestioni nei varchi portuali, con il conseguente aggravio dei costi che porterebbero davvero alla applicazione della congestion fee che le associazioni di categoria intendono applicare per le ore di coda, tassa già in vigore, anche se non del tutto applicata, nei porti della Spezia e di Genova ma in fieri anche per i porti di Livorno e di Venezia nonché in predicato anche a Napoli.

Condividi :

Altri Articoli :

Iscriviti alla nostra newsletter