Piazza Verdi: un “pezzo” di architettura tra passato e presente

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LA SPEZIA – Con Piazza Europa e la sua cattedrale, Piazza Verdi è uno dei simboli storici della città che, nel tempo, ha subito modifiche radicali, trasformandola in chiave più moderna.

 Per raggiungerla dal terminal crociere sarà sufficiente proseguire per qualche centinaia di metri in direzione del centro della città per trovarvi direttamente nella storica piazza.

Il nome ovviamente deriva dal famoso compositore Giuseppe Verdi, autore dell’Aida e di altre grandi opere di musica classica ed è considerata ormai come un luogo di manifestazioni ed eventi culturali, ma qual è la sua storia?

Per parlare delle sue origini dobbiamo partire da dove nasce La Spezia, risalente all’epoca romana per poi divenire un territorio controllato dal comune di Genova in epoca medievale. L’indipendenza della città si fa strada verso il XV secolo dove comincia il suo sviluppo come città marittima per poi diventare uno dei fulcri in ambito militare nel XIX secolo e Piazza Verdi rappresenta proprio questo incontro, tra modernità e il mondo contemporaneo.

Circondata da diversi palazzi, quello più noto è sicuramente il palazzo delle Poste, realizzato dall’ingegnere e architetto Angiolo Mazzoni del Grande nel 1933, in piena epoca fascista. L’edificio si presenta con uno stile squadrato e una grande torre dell’orologio ma il vero fiore all’occhiello è dato dal mosaico futurista per mano degli artisti Fillia e Prampolini in mostra all’interno del palazzo. L’architetto, non dissociandosi, nemmeno dopo la fine del regime, dal Fascismo, vide molte delle sue opere distrutte o profondamente alterate malgrado il valore che esse possedevano; questo a causa del forte sentimento negativo verso gli “architetti di regime”, sentimento che ha visto il suo apice nel secondo dopoguerra costringendo all’oblio molte opere che meritavano un destino analogo a quelle ancora oggi intatte e in funzione, come , appunto, il palazzo delle Poste.

Chi ha vissuto a Spezia si ricorderà sicuramente una Piazza Verdi profondamente diversa da quella che si può vedere oggi, con imponenti pini e aree verdi che davano alla piazza un aspetto totalmente differente. Si, perché, nel 2016 viene inaugurata quella che forse è una delle opere più’ contestate della città, ovvero il progetto a firma dell’artista Daniel Buren che vede una Piazza Verdi discostata totalmente dal passato per incontrare uno stile più moderno e contemporaneo.

La più grande contestazione arriva dal critico d’arte ed oggi sottosegretario di Stato al Ministero della cultura Vittorio Sgarbi che si è battuto fino alla fine per impedire questa rivisitazione da parte dell’architetto fiorentino Giannantonio Vannetti e del sopracitato artista francese.

Dagli alberi sempreverde si passa alle vasche d’acqua e agli archetti specchianti, circondati da panchine, nuove gradinate e una cavea, leggermente più bassa rispetto al livello del suolo, per offrire un posto d’incontro per eventi, manifestazioni e spettacoli.

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