MARINA DI CARRARA – “Un libro per chi ama il mare, per chi lo conosce, ma anche per chi non lo conosce e non osa fare il grande passo”.
E ancora un libro “Per chi vorrebbe staccarsi dalla banchina e provare l’emozione del vento e non trova il coraggio. Per chi vuole tentare la carta della libertà”.
Che è poi il racconto delle imprese di cinque persone che hanno deciso di dare sul mare un completamento alla propria esistenza, quelle di tre intrepidi marinai che hanno affrontato l’Atlantico e circumnavigato il globo e del team della “!Vela della rinascita” che “ha restituito il sorriso a donne malate, pazienti oncologiche o vittime di violenza”.
“Donne che per la prima volta si sono rimesse il costume, hanno fatto il bagno tutte insieme, acquagym con la fisioterapista, hanno cazzato rande e tenuto il timone ritrovando nel vento la spinta per ripartire, ricominciare dopo la caduta”.
Ma ci sono anche due sorprese proprio perché inaspettate.
Cristina non si limita infatti a raccontare le storie di altri, ma si ritrova volutamente coinvolta grazie alla sua non comune sensibilità, nelle storie con la sua storia, che è l’autobiografia di una skipper, di una mamma, di una giornalista che nonostante gli impegni di una professione invasiva per sua stessa natura è riuscita a salpare sulla sua barca a vela appunto con le donne coraggiose che ha incontrato e spesso al battesimo del mare, con bambini “che hanno imparato le regole del dovere e l’amore per la natura” in traversate in Corsica, attorno alle isole toscane, tra burrasche e notti tranquille.
E tutte sono andate via via ad arricchire un patrimonio di incontri e amicizie. L’altra sorpresa del libro di Cristina contribuisce a dare tocco di convivialità quotidiana perché ogni storia è abbinata a una ricetta con quanto passa la cambusa, a un vino e a “una musica che fa da colonna sonora”.