Oltre agli endemici problemi irrisolti, ora l’autotrasporto europeo è nella morsa tra Ucraina e Brexit

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Bologna – “Chi trasporta su strada per il Regno Unito ha iniziato l’anno con nuove procedure doganali, che hanno reso più complessa quest’attività, resa già difficile dalla Brexit.” Ma non è finita qui …

“Pensava di avere raggiunto il peggio. Invece, a fine febbraio sono apparsi altri due fenomeni capaci di peggiorare la situazione, rendendola una tempesta perfetta: il fermo dei traghetti della P&O, che trasportano quasi un terzo dei veicoli attraverso la Manica, e il blocco per diversi giorni del sistema doganale britannico. Risultato: attese fino a 40 ore per imbarcarsi a Dover”.
“Sul fronte orientale la situazione è ancora peggiore, a causa dell’invasione russa dell’Ucraina, che ha interrotto importanti vie di comunicazione, creato sanzioni (che interessano anche il trasporto) e tolto dal volante migliaia di autisti ucraini”.
Il testo, compiutamente sintetico e ripreso dalla rivista “Uomini e Trasporti”, è stato pubblicato nel podcast affronta queste questioni con un autotrasportatore che le vive in prima fila: Alberto Riboni. 

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