LA SPEZIA – Il seminario dell’ Associazione per la direzione del personale (Aidp Liguria) al Terminal Crociere su “Il futuro dei porti è sempre più digital, quali saranno le nuove professioni?” si è concluso proprio sulla formazione sviluppato da Federica Catani, direttore della Scuola Nazionale Trasporti e Logistica.
di Enzo Millepiedi
Quale ruolo e quale funzione sul futuro dei porti e delle nuove professioni ha la Scuola Nazionale Trasporti e Logistica, aperta alla Spezia trent’anni fa grazie a una lungimirante intuizione del presidente Pier Gino Scardigli e del fondatore di Contship Angelo Ravano, scuola operativa in tutt’Italia e in particolare a Genova e a Marina di Carrara? Questa la domanda correlata a quelle del tema del seminario alla quale ha dato risposta il direttore Federica Catani.
E’ dall’anno della sua fondazione che la Scuola – ha detto Federica Catani – non solo prepara le figure professionali destinate all’ambito portuale e logistico ma li ha selezionati e preparati e li continua a selezionare e a preparare seguendo, nell’evoluzione della portualità, in base ai fabbisogni delle imprese e soprattutto con le qualifiche specifiche delle quali le imprese hanno avuto e hanno esigenza.
Il modello di formazione si è negli anni da una parte collaudato e dall’altra predisposto all’innovazione tecnologica e da ultimo alla completa digitalizzazione del suo sistema organizzativo e didattico ancora una volta in linea con quanto avviene nel sistema dei porti e della logistica.
E non si limita alla formazione dei giovani ma è altrettanto presente e attiva nella formazione continua del personale delle aziende tanto da essere in grado di seguire tutto il percorso professionale delle risorse aziendali dalla preparazione, all’inserimento e per tutta la durata del tempo lavorativo di ciascuno.
Il metodo della Scuola si basa oggi sull’analisi dei fabbisogni, concorda i percorsi con le imprese che sono coinvolte fin dall’inizio nella formazione, costruisce così figure ad hoc, sia in quantità sia in qualità, per le necessità specifiche delle aziende. Cioè forma competenze specifiche tarate sui cambiamenti che avvengono nei processi innovativi siano essi di digitalizzazione siano essi di automazione o di semi automazione.
Alla domanda se oggi la portualità e la logistica sono attrattive per i giovani, Federica Catani ha dato questa risposta: “All’inizio eravamo costretti ad andare noi a cercare i giovani disposti a formarsi per lavorare nella portualità, oggi sono loro che si presentano consentendoci di fare selezioni di idoneità”.
E sono i numeri a confermare che l’attrattività c’è. In un anno sono 250 i giovani – ha detto – in formazione nei nostri corsi che si sviluppano in una parte teorica in aula e in una sempre più consistente parte pratica negli stage delle aziende partner della Scuola, quelle nelle quali andranno, conseguita l’abilitazione, a lavorare. E saranno seguiti – altro aspetto oggi fondamentale – nell’aggiornamento continuo nel corso della loro attività”.
Si realizza e si garantisce così quell’equilibrio tra opportunità formativa e prospettiva occupazionale da una parte e fabbisogno aziendale e risorse umane qualificate dall’altra, che dimostra di essere in controtendenza, in ambito logistico e portuale, rispetto ad altri comparti e settori produttivi e del terziario, che, come è noto, sono sempre più alle prese con carenze di personale preparato.
In sostanza si realizza già nel momento della formazione nella Scuola quella contaminazione positiva e sempre più opportuna se non necessaria, concetto che, sempre nel corso della tavola rotonda, aveva indicato nel suo intervento Genziana Giacomelli, attraverso i gruppi di lavoro tra tutti i reparti della Tarros chiamati a condividere i processi di innovazione e in specie di digitalizzazione in atto, funzionali a una crescita omogenea e condivisa.
In definitiva nell’evoluzione dei processi – anche se sarebbe il caso di parlare di autentiche rivoluzioni in questi trent’anni – sono cambiate le figure professionali e continueranno a cambiare, e la Scuola – ha sottolineato Federica Catani – ha fin da allora e continuativamente risposto a tono.
Il che ha rappresentato e rappresenta una garanzia per le imprese e per l’intero settore.
Nella foto: Federica Catani relatore alla tavola rotonda del seminario e Mario Sommariva, presidente del Sistema portuale del Mar Tirreno Orientale (Porti della Spezia e di Marina di Carrara) che aveva svolto la relazione introduttiva riportata nei precedenti articoli.
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