Ed eccoci arrivati alla parte della relazione al Piano Operativo Triennale (Pot) 2022-2024 del Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale (porti e comunità della Spezia e di Marina di Carrara) che analizza l’andamento della portualità nazionale. Capitolo questo propedeutico alla parte dedicata ai traffici portuali nel Mar Ligure orientale.
di Mario Sommariva
Per quanto attiene alla portualità nazionale i porti italiani hanno movimentato nel 2020 10,68 milioni di Teus, lo 0,8% in meno rispetto al 2019. Una diminuzione contenuta rispetto alla crisi complessiva del Paese, anche se va osservato che il volume di container movimentato dai nostri porti non varia in modo significativo da diversi anni, oscillando su valori di poco superiori ai 10 milioni di Teus.
La flessione ha riguardato tutti i porti, tranne quelli di Gioia Tauro e di Savona. Il primo ha goduto del passaggio di proprietà del terminal Medcenter da Contship Italia a MSC, che ha concentrato sul porto calabrese parte della sua attività di trasbordo e incrementando fortemente il proprio traffico. Il secondo, seppur con modesti volumi relativi, dell’inizio dell’attività operativa del nuovo terminal gestito da Maersk, insieme a Cosco e Qingdao Port International.
Interessante notare anche la classifica dei porti mondiali secondo Port Liner Shipping Connectivity Index (PLSCI) realizzato da UNCTAD, che misura il grado di connettività di quasi mille porti container nel mondo.
Per ogni porto vengono considerati 6 parametri: numero di approdi programmati per nave a settimana, capacità portuale totale offerta, numero dei servizi di trasporto di linea regolari da/per il porto, numero di compagnie marittime che scalano il porto, dimensione media in Teus delle navi utilizzate dai servizi di linea, numero di porti collegati al porto di riferimento tramite servizi diretti.
Il valore indicato è quello medio del 2020 e vede al primo posto, come livello di connessione marittima, il porto di Shanghai (index 137,74 punti), seguito da Singapore (127,17) e Ningbo (120,17). Il primo in Europa è il porto di Rotterdam (94,69), a livello italiano quello di Gioia Tauro (55,73), seguito da Genova (50,25) e La Spezia (40,31) che si posiziona così al 74° posto nel ranking mondiale.
Quest’ultimi due sono sempre i principali player italiani nel traffico gateway come evidenziato anche dalla tabella specifica, con una quota complessiva di mercato nazionale stabilmente oltre il 50%.
La tabella mostra infatti il traffico sia diretto che di trasbordo originato in Italia nel 2020 nei diversi scali e sistemi portuali con un riscontro immediato dei diversi ruoli strategici ricoperti. I principali cluster gateway individuati sono quindi quello alto tirrenico – da Savona fino a Piombino – con una quota di mercato nazionale totale del 59,3%, quello campano con Napoli e Salerno con una quota del 15,1%, e quello alto adriatico con Venezia e Trieste con una percentuale del 15,5% e quello medio adriatico con Ravenna e Ancona col 5,3%. Va ricordato che nel nuovo contesto già accennato di crescente regionalizzazione dei mercati sale l’importanza dello Short Sea Shipping, una grande opportunità per l’Italia che ne è principale protagonista in Europa, con 311 mln di tonnellate movimentate (+14% sul 2015) e nel Mediterraneo, con 244 mln di tonnellate ed una quota di mercato del 37%.
(8 – continua)