Napoli – “Le politiche ambientali della Commissione Ursula, con il Green Deal, stanno facendo danni anche nel settore marittimo e dei trasporti su mare.”
Così l’ europarlamentare Anna Cisint, componente della commissione Trasporti a Bruxelles, a margine della Naples Shipping Week.
“Si pensi – cosi l’esponente leghista nel gruppo Patrioti – all’ETS, il sistema di tassazione introdotto dall’Europa che nel Mediterraneo genera una concorrenza sleale con i porti dell’Africa o della Turchia, dove l’ETS non è dovuta, e che penalizza in particolar modo le infrastrutture portuali del Nord Italia. È necessaria una radicale modifica del sistema ETS estendendone l’applicazione a tutti i continenti e ragionando contestualmente sulla revisione del provvedimento per attenuare l’impatto che già impone alle imprese. Fondamentale poi che la riallocazione delle risorse introitate vengano impiegate per investimenti nel settore”.
E ancora: “Va rispettato il principio della neutralità tecnologica. L’Europa non può imporre la soluzione che preferisce ma deve garantire libertà di movimento. Quindi sì a più investimenti con fondi europei per adeguare le infrastrutture e le reti ad accogliere carburanti alternativi, consentendo agli armatori di scegliere, in un rapporto costi-benefici equo, di poter percorrere la strada dei bio combustibili e del GNL, in alternativa ai carburanti sintetici, all’idrogeno e all’elettrico. Soluzioni queste ultime spinte dall’UE, ma ancora di complessa attuazione per costi e disponibilità. Con le categorie e le associazioni del sistema marittimo ho preso l’impegno di presidiare le istituzioni europee affinché non vi siano ancora interventi peggiorativi. Su questo lavorerò anche con il Governo italiano e in modo particolare con il MIT e il viceministro Edoardo Rixi, con il quale abbiamo condiviso proprio qui a Napoli la strategia per fare squadra.”