Pino Musolino, presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale, ha fatto il punto sui fondi previsti e attesi per i ristori delle Autorità denunciando il fatto che “ad oggi, non è arrivato un euro per evitare il default del Porto di Civitavecchia, il Porto di Roma”.
Sono risorse che il governo dovrà sbloccare poiché le scelte della precedente gestione hanno lasciato l’ente con un buco di bilancio da ripianare .
“Sono fiducioso – ripete Musolino – ma qualora non arrivassero i fondi il piano B obbligherà a razionalizzazioni per cambiare completamente la prospettiva di questi scali”.
E spiega senza tanti giri di parole: “Non mi interessa cercare alibi o addossare colpe a chi c’era prima. Il mio mandato è chiaro: dare una prospettiva a questi porti, ma non posso fare i miracoli. Col mio team stiamo lavorando bene, se non arrivano i fondi previsti per i ristori delle Autorità, saremo costretti a scaricare una parte di queste responsabilità e della struttura del bilancio sui dipendenti”.
Chiosa Mussolino: “Gli impegni assunti a livello istituzionale sono stati disattesi, ma siamo fiduciosi che i soldi stanziati vengano erogati entro i primi giorni di novembre, con la conversione del decreto Trasporti. Ma al 31 ottobre dovremo chiudere un bilancio con un taglio necessario di 3,9 milioni di euro”.
Va ricordato peraltro che a causa della pandemia nel 2020 il 90% del traffico passeggeri è mancato per cui sottolinea il presidente Mussolino: “Il punto è semplice. La struttura portuale è concepita per lavorare al massimo delle entrate, senza un eventuale sistema di ammortizzamento. Senza le entrate del 2020 e con un 2021 in ripartenza, ma ancora distante dal periodo pre-Covid, i soldi mancano. E se il governo non ci aiuta, non possiamo far altro che rivalerci sulla struttura stessa”.
Nel 2021 il porto di Civitavecchia ha fatto registrare, a oggi, circa 550.000 passeggeri delle navi da crociera, certo lontani dal 2019, ma i numeri di oggi ci confermano leader del settore”. Come è stato anche recentemente rilevato nella classifica dei porti passeggeri, ma il gettito mancato delle crociere e dei ro-pax, si sa, resta fondamentale per questo porto.
“Da quando mi sono insediato, nel dicembre 2020, ho lavorato senza sosta con il team interno per coinvolgere i territori di Ostia, Civitavecchia, Gaeta. Abbiamo investito per migliorare anche l’impatto degli scali sulle città e sulla qualità della vita, ma non possiamo inventare risorse che non ci sono. La struttura che ho ereditato aveva già gravi problemi finanziari, accentuati dal Covid, che ha fatto emergere i problemi e colpito duramente. Se poi arriveranno – conclude – i fondi, i tagli a bilancio resteranno sulla carta ma razionalizzazioni dovranno comunque esserci per cambiare completamente la prospettiva di questi scali”,