Mobilitazione contro il piano Ue che limita la pesca a strascico in appoggio al Governo italiano

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Genova – Associazioni e sindacati si mobilitano oggi per protestare contro il piano Ue che limita la pesca a strascico e prevede di istituire nuove aree marine protette.

Alla mobilitazione prendono parte anche le marinerie liguri, rappresentanza di cooperative, imprese e lavoratori, che per oggi hanno organizzato una serie di iniziative a Genova, a Imperia e a Santa Margherita Ligure.

Spiegano i promotori della mobilitazione: in Italia la pesca a strascico rappresenta il 20% della flotta totale peschereccia con 2088 unità, 7.000 lavoratori, il 30% degli sbarchi e il 50% dei ricavi. Un settore che in Europa rappresenta il 25% degli sbarchi totali di prodotti ittici ed il 38% dei ricavi, con oltre 7.000 imbarcazioni.

In Liguria le imbarcazioni a strascico sono 80, una flotta che è destinata a dimezzarsi nel giro di pochi anni per una politica comunitaria scellerata – dichiarano Daniela Boriello di Coldiretti Liguria, Augusto Comes di Confcooperative FedAgriPesca Liguria e Lara Servetti di Legacoop Liguria Agroalimentare −. Auspichiamo che il Governo, forte del sostegno dell’intero settore, possa far sentire la propria voce al Consiglio Agrifish a Bruxelles del 26 e 27 giugno”.

“In Liguria la pesca a strascico è esercitata in modo artigianale con battute di pesca giornaliere con un’alta selettività − spiegano i rappresentanti delle marinerie liguri −. Ricordiamo i famosi gamberi viola di Sanremo e Santa Margherita il cui approvvigionamento è già messo a forte rischio da una politica comunitaria che non tiene in debito conto delle specificità. Per il nostro territorio, a forte trazione turistica, sarebbe un duro colpo non avere più prodotti ittici pescati in Liguria da questi pochi pescatori sopravvissuti perché animati da una forte passione per il loro lavoro”.

Completo sostegno alle marinerie, associazioni e sindacati in sciopero contro le limitazioni del Piano di Azione dell’Unione Europea per la pesca a strascico entro il 2030 arriva dal vicepresidente della Regione Liguria con delega alla Pesca Alessandro Piana: “La Regione Liguria è al fianco dei pescatori e continuerà a mettere in campo tutte le azioni possibili per salvaguardare il prezioso lavoro delle nostre marinerie, un approvvigionamento sostenibile secondo standard qualitativi altissimi, sinonimo di salubrità alimentare. In Liguria sono un’ottantina le imbarcazioni a strascico, attorno a cui ruota il lavoro di tante famiglie; per di più ulteriori misure sarebbero semplicemente vessatorie, viste le prospettive sui gamberi, eccellenze consolidate di Sanremo e Santa Margherita Ligure».

Dal canto loro per Agci Agrital. Confcooperative FedAgriPesca, Legacoop Agroalimentare, Coldiretti Impresapesca, Federpesca, Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila Pesca “l’obiettivo della Commissione di eliminare gradualmente la pesca a strascico è chiaramente sproporzionato, ingiustificato e basato pareri scientifici non oggettivi, oltre a essere una politica miope per garantire l’approvvigionamento alimentare dei Paesi Ue.

La giornata di mobilitazione vuole far sentire il supporto al Governo italiano in vista del Consiglio Agrifish che si terrà a Bruxelles il 26 e 27 giugno “per ribadire ancora una volta la contrarietà dell’Italia a questa proposta che vuole condannare l’Italia alla totale dipendenza dalle importazioni di prodotti ittico non considerando l’impatto socio economico sul settore”,

Si ricorda al riguardo che il piano promosso dal Commissario alla Pesca e all’AmbienteVirginijus Sinkevicius, prevede una forte limitazione della pesca a strascico in tutta Europa entro il 2030 e propone la creazione di ulteriori aree marine protette, senza considerare l’impatto sociale ed economico su imprese, lavoratori, territori e basandosi su dati scientifici non aggiornati e accurati.

«Un Piano che – denunciano associazioni e sindacali –ci porterà alla totale dipendenza dall’estero per l’approvvigionamento di prodotti ittici. Il nostro obiettivo è invece la salvaguardia di un settore che garantisce sicurezza alimentare e un approvvigionamento equo, salutare e sostenibile di prodotti ittici freschi e con alti standard di qualità, che rispettano le regole di tracciabilità e certificazione europea. La mobilitazione punta anche ad assicurare un futuro a migliaia di lavoratori, cooperative, imprese, famiglie e territori”.

E torna puntuale una considerazione di non poco conto e cioè che “lo smantellamento della pesca a strascico causerebbe peraltro un aumento delle importazioni da Paesi in cui la pesca non rispetta la nostra legislazione in materia di ambiente, sicurezza e lavoro”.

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