Ma quanto ci vuole ancora per capire l’importanza del Mare per il nostro Paese?

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LA SPEZIA – Quanto tempo ci vuole ancora per far capire e capire l”importanza fondamentale e strategica che hanno il Mare e l’Economia marittima  per l’Italia? E’ la domanda che torna e porre Antonio Carro, Segretario Generale CISL della Spezia in questo intervento.

di Antonio Carro 

Le ripercussioni che il conflitto israelo-palestinese sul trasporto marittimo, impedendo di fatto il regolare transito delle navi dallo stretto di Suez, sta avendo con le sue pesanti ripercussioni sugli scambi commerciali e quindi sull’intera economia del nostro Paese si stanno aggravando più passa il tempo.

La fase, che pur oggi ci auguriamo contingente, ha già provocato un ridisegno delle rotte marittime costrette a circumnavigare l’ intero continente africano bypassando l’intero Mediterraneo con aggravio di costi per il nostro import-export che vale una componente importante del nostro PIL, con ciò dando un vantaggio competitivo ai porti del nord Europa, in quanto per alcune Compagnie risulta non più conveniente entrare dallo Stretto di Gibilterra verso il nostri scali.

Per cui credo che questa crisi abbia messo ancora una volta in evidenza  l’importanza del traffico marittimo e dei nostri Porti, tra cui il nostro scalo che svolge un ruolo fondamentale per  gli scambi con il far-east e l’intero continente asiatico.

In questo contesto l’importanza del mare per l’intera economia del nostro Paese pone l’intera classe politica e dirigente a riflettere sull’esigenza dell’istituzione di un vero Ministero del Mare, accogliendo competenze oggi frammentate in vari dicasteri, come evidenziato dal Presidente Luigi Merlo in occasione della presentazione del suo libro.

Perché serve anzi si impone con urgenza un nuovo assetto del sistema portuale italiano che tenga conto delle grandi sfide che ci attendono tra le quali l’innalzamento del livello del Mare Mediterraneo, l’erosione delle coste, una nuova strategia  geopolitica  verso l’Africa, la cybersecurity e le grandi opportunità dell’energia prodotta dal mare.

Il nostro Porto con gli investimenti previsti, pubblici e privati, dei quali diamo atto all’Autority e ai terminalisti privati Lsct e Tarros che, con la messa in opera e grazie al consolidato patrimonio di competenze e conoscenze dell’intero Cluster Marittimo e di tutte le maestranze che compongono la forza lavoro, si riconferma secondo port-core sulla direttrice Tirreno-Brennero, funzionale all’import- export, lo ricordo, non solo per la nostra economia ma, con le necessarie infrastrutture, per l’intero contesto economico produttivo dell’Italia e dell’ Europa.

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