Lotta al cabotaggio illegale: da domani gli autisti devono registrarsi ogni volta che attraversano il confine

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Roma – Scatta da domani, 2 febbraio 2022, un nuovo obbligo per gli autisti impegnati in un trasporto internazionale: devono registrare manualmente il simbolo del Paese in cui entrano non appena effettuano la prima sosta possibile attraversata la frontiera.

Ricorda questa novità il magazine Uomini e Trasporti che spiega anche come funziona questo nuovo adempimento. In pratica, quando un camion entra in uno Stato terzo rispetto a quello di immatricolazione, il suo conducente è tenuto a fermarsi nel punto di sosta più vicino possibile al confine per l’effettuazione della registrazione.

Nel caso in cui l’attraversamento della frontiera dello Stato membro non avviene su strada, ma su un traghetto o su un treno, allora il conducente deve inserire il simbolo del paese nel porto o nella stazione di arrivo.

Questo obbligo, frutto dell’articolo 34, paragrafo 7, comma 2 – del Regolamento UE 165/2014 e delle modifiche introdotte dal pacchetto mobilità, era già in vigore dall’agosto 2020 per i veicoli industriali equipaggiati con cronotachigrafo analogico e tenderà a sparire nel momento in cui saranno adottati i tachigrafi intelligenti che aggiorneranno in automatico il dato relativo al passaggio di frontiera. Il perché di questo adempimento è molto semplicemente per combattere meglio il cabotaggio illegale.

Il cabotaggio è lecito quando si effettuano un massimo di tre viaggi nell’arco di una settimana a partire dallo scarico effettuato nell’ambito di un trasporto internazionale. Dopo questi tre viaggi il camion deve uscire dal Paese terzo e può rientrarci solo dopo almeno quattro giorni, il così detto periodo di raffreddamento. Siccome il meccanismo è cadenzato temporalmente, è necessario avere traccia dell’effettivo ingresso di un camion in un paese, perché altrimenti ogni autista può dichiarare di essere entrato in un momento successivo a quello effettivo.

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