Roma – Come ogni leggenda che si rispetti, anche quella del venerdì, ed in particolare il 13, affonda le sue radici in epoche passate ma, come spesso accade, le basi non sono così solide.
Se siete superstiziosi molto probabilmente l’unico vostri desiderio di oggi è di evitare ogni contatto sociale e non solo, sperando che sopraggiunga in fretta sabato 14; ma da cosa deriva questa credenza?
Partiamo dicendo che non in tutti i Paesi è proprio il venerdì a creare timore, di fatto in Spagna è martedì 13 a incutere terrore nei soggetti più superstiziosi mentre in America è semplicemente il numero di per se ad essere considerato portatore di sventure.
La scienza ha anche dato un nome a questa paura, triscaidecafobia, ma l’origine vera e propria è da attribuire ai diversi avvenimenti storici avvenuti in concomitanza di questo giorno, o comunque eventi che associavano al numero 13 un qualcosa di negativo. Si parte dal XVIII secolo quando venivano visti di cattivo occhio i gruppi di 13 persone per poi espandersi e toccare contesti ben più ampi. Come spesso accade è la religione il casus belli, soprattutto, come in questo caso, quella cristiana, essendo, la Crocifissione, avvenuta di venerdì, oppure alla cacciata dall’Eden e il Diluvio Universale.
Anche la storia è spesso artefice di certe credenze, come nel caso di venerdì 13 ottobre 1307 quando re Filippo il Bello fece arrestare tutti i templare presenti sul territorio francese, consegnandoli all’inquisizione. Ovviamente quando non si parla di una scienza esatta esistono anche delle eccezioni, come nel caso del Venerdì Santo.
Tornando al 13 inteso come numero, l’ultima cena di Gesù’ contava, neanche a dirlo, 13 commensali a tavola e il tredicesimo era proprio Giuda.
L’associazione viene fatta anche di conseguenza al fatto che il 12, invece, viene considerato di buon auspicio sia matematicamente parlando (è un numero divisibile per 1, 2, 3, 4, 6 e 12) sia dal punto di vista simbolico essendo 12 i segni zodiacali, i mesi dell’anno, gli apostoli e così via.
La conseguenza è che dopo qualcosa di positivo sopraggiunga qualcosa di negativo, come nel caso del 13 con il 12 (sempre parlando di leggende)
Se non sono bastate le varie dicerie e leggende ad associare le sventure al povero numero 13, ci ha pensato la cinematografia ad aggravare la sua posizione già critica, con l’avvento di Friday the 13th del 1980 di Sean S. Cunningham.
E voi, siete superstiziosi?