Roma – Scattano in questo mese di gennaio i sovrapprezzi che le compagnie di navigazione sono tenute ad applicare per l’Ets (Emissions Trading System) dell’Unione Europea.
Il sistema ETS è esteso alle emissioni di CO2 di tutte le grandi navi che entrano nei porti dell’Unione Europea.
La maggior parte degli armatori ha già comunicato le tariffe, che saranno aggiornate periodicamente e nei singoli contratti di trasporto.
Una situazione che avrà una ricaduta sul prezzo delle merci, considerando che altri sovrapprezzi si stanno imponendo a causa delle tensioni nel Mar Rosso e delle decisioni delle Compagnie di evitare il Canale di Suez, doppiando il Capo di Buona Speranza.
Si ricorda che l’Ets è un sistema progettato per ridurre le emissioni di gas a effetto serra. Norma principale è di fissare un limite alla quantità totale di CO2 che può essere emessa dalle aziende partecipanti.
Le quote di emissioni provenienti da viaggi all’interno dell’UE saranno interamente coperte, il 50% delle emissioni provenienti da viaggi che iniziano o terminano al di fuori dell’UE saranno coperte e tutte le emissioni all’ormeggio nei porti dell’UE saranno coperte.
Le compagnie di navigazione usufruiranno comunque di un periodo iniziale di introduzione graduale. Nel 2024 acquisteranno quote per il 40% delle loro emissioni totali, che saliranno al 70% nel 2025 e raggiungeranno il 100% nel 2026.