Le costruzioni sono tornate a fare da locomotiva per cui le scuole edili saranno fondamentali per compensare il turn over e la carenza di manodopera specializzata

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Genova – Sono tornati a livello di 19.695 i lavoratori edili in Liguria nel 2021, secondo i dati diffusi dalla cassa edile con un aumento da settembre 2020 a settembre 2021 del 13,7%.

La situazione nelle quattro province liguri è questa: a Genova si è passati da 9.986 a 11.105 addetti (+1.119), alla Spezia da 2.661 a 3.379 (+718), a Savona da 1.844 a 2.177 (+333) e 196 lavoratori in più a Imperia (da 2.838 a 3.034) .

“Le costruzioni sono tornate a fare da locomotiva che trascina gli altri comparti produttivi. Ci aspettiamo una crescita ulteriore per il 2022 anche se registriamo un aumento dei costi dei materiali, a partire dai ponteggi diventati introvabili − ha commentato Federico Pezzoli, segretario generale Fillea Cgil di Genova e Liguria − e il rilancio delle scuole edili sarà fondamentale per compensare il turn over e la carenza di manodopera specializzata. Nei cantieri mancano cappottisti, tecnici, carpentieri e geometri”.

Il boom è legato, in particolare, alla messa in sicurezza della rete autostradale ligure (sono 1.500 i lavoratori coinvolti), al superbonus del 110% che è stato prorogato per il 2022, alla rigenerazione urbana e alle infrastrutture, alla Gronda, al ribaltamento a mare, al nuovo casello di Vado, al raddoppio ferroviario Finale-Andora e al completamento dell’Aurelia Bis.

Le risorse in arrivo con il Pnrr sono inoltre un’occasione unica per completare le grandi opere e realizzare finalmente quelle attese da anni.

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