CINQUE TERRE – Linee strategiche per l’agenda 2030, assunzione di responsabilità, azioni condivise a livello di sistema, dovere di preservare il territorio, sfida al fenomeno dell’overtourism, studi e soluzioni possibili.
Di questo si è discusso a Roma in un evento del Parco Nazionale delle Cinque Terre – Patrimonio Unesco in collaborazione con la rappresentanza in Italia della Commissione Europea e con l’ufficio in Italia del Parlamento Europeo nella sala Esperienza Europa “David Sassoli”, in piazza Venezia.
L’overtourism è una sfida significativa per le destinazioni iconiche come Roma, Venezia e Firenze ma anche aree di interesse naturalistico come il Parco Nazionale delle Cinque Terre, si trovano a gestire flussi eccessivi di turisti, con conseguenti problematiche legate a impatti ambientali, abbassamento della qualità dell’esperienza di visita e di vivibilità per le comunità locali.
Per controllare il fenomeno si studiano formule per gestire al meglio le presenze e per regolamentare gli accessi promuovendo l’off-season, implementando misure di programmazione basate sulla prenotabilità delle destinazioni, e sensibilizzando i visitatori sull’importanza del turismo informato e sostenibile.
L’’evento è stata l’occasione per una riflessione di ampio respiro sull’importanza di una gestione coordinata del patrimonio naturale e culturale dei luoghi di pregio meritevoli di protezione.
Prese in esame esperienze delle Città di Firenze, di Venezia e della Federazione Italiana Parchi e Riserve Naturali, il focus del Parco delle Cinque Terre è stato esaminato alla luce dello studio dei flussi turistici redatto da Mic Hub.
Per cui la presidente del Parco Nazionale delle Cinque Terre Donatella Bianchi ha concluso: partiamo da un chiaro quadro conoscitivo per applicare poi, attivando momenti di confronto e partnership tra istituzioni, operatori e società civile, le soluzioni individuate dagli studi di settore.